Pittori moderni della realtà

Pittori moderni della realtà fu un gruppo di artisti tradizionalisti attivi nel secondo dopoguerra del Novecento in Italia.

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Il gruppo dei Pittori Moderni della Realtà fu attivo nel secondo dopoguerra in Italia dal 1947 al 1949.

La storia dei Pittori moderni della realtà

I fondatori del gruppo tenero la prima mostra ufficiale nel novembre del 1947 presso la galleria de L’Illustrazione Italiana a Milano.

La finalità dei Pittori moderni della realtà

In occasione della prima mostra di Milano del 1947 gli artisti pubblicarono un volumetto con il loro programma artistico. Nel testo di accompagnamento dichiararono di essere uniti da un sentimento fraterno e semplicemente motivati dal far conoscere le proprie opere al pubblico. Inoltre giustificarono questa convinzione con la certezza di essere dalla parte della ragione rivelando la concezione militante del fare artistico. A supporto di questa visione supportarono la loro convinzione con termini quali forza, fede, ideali.

Storicamente contestarono l’École de Paris considerata come una esperienza che rappresentava una tendenza universale di decadenza. Diversamente gli artisti rivendicarono la loro appartenenza alla tradizione italiana fonte di salvezza e rinascita artistica. Con queste dichiarazioni i Pittori Moderni della Realtà rivendicarono posizioni di autarchia culturale e artistica. Nello stesso tempo rifiutarono l’arte astratta considerata figlia di una società in sfacelo, svuotata di contenuti e auto-referenziale. Il rifiuto degli artisti si estese anche a tutta l’arte a partire dal Postimpressionismo considerata espressione di falso progresso e del pericolo che minacciava l’umanità.

Le dichiarazioni programmatiche dei Pittori moderni della realtà

“Noi, “Pittori moderni della realtà”, siamo riuniti in un gruppo fraterno per mostrare al pubblico le nostre opere. La simpatia e la comprensione con le quali esso ha accompagnato e assecondato in questi anni i nostri sforzi, la certezza di essere nel vero, di aver ragione noi e gli altri torto, ci hanno convinto dell’opportunità e della necessità di questa mostra. Siamo compatti con la nostra forza, la nostra fede, i nostri ideali e la nostra assoluta reciproca stima.

In contrapposto all’École de Paris, nata in Francia ma rappresentante una tendenza universale di decadenza, la nostra arte nata in Italia rappresenta un avvenimento di speranza e di salvezza per l’arte e questa mostra vuole essere un primo effettivo contributo alla lotta che si accende.

Non ci interessa né ci commuove una pittura cosiddetta “astratta” e “pura” che, figlia di una società in sfacelo, si è vuotata di qualsiasi contenuto umano ripiegandosi su se stessa, nella vana speranza di trovare in sé la sua sostanza.

Noi rinneghiamo tutta la pittura contemporanea dal postimpressionismo a oggi, considerandola l’espressione dell’epoca del falso progresso e il riflesso della pericolosa minaccia che incombe sull’umanità.

Gli intenti artistici

Noi riaffermiamo invece quei valori spirituali e più precisamente morali senza i quali fare opera di pittura diventa il più sterile degli esercizi. Noi vogliamo una pittura morale nella sua più intima essenza, nel suo stile stesso, una pittura che in uno dei momenti più cupi della storia umana sia impregnata di quella fede nell’uomo e nei suoi destini, che fece la grandezza dell’arte nei tempi passati.

Noi ricreiamo l’arte dell’illusione della realtà, eterno e antichissimo seme delle arti figurative.

Noi non ci prestiamo ad alcun ritorno, noi continuiamo semplicemente a svolgere la missione della vera pittura. Immagine di un sentimento universale, noi vogliamo una pittura capita da molti e non da pochi “raffinati”. […]

Di fronte a un nuovo accademismo o passatismo, fatti di avanzi di formule cubiste e di sensualità impressionista standardizzata, noi abbiamo esposto una pittura che, incurante di mode e di teorie estetiche, cerca di esprimere i nostri sentimenti attraverso quel linguaggio che ognuno di noi, a seconda del proprio temperamento, ha ritrovato guardando direttamente la realtà”.

Il linguaggio dei Pittori moderni della realtà

I Pittori Moderni della Realtà proposero così di tornare all’arte figurativa e mimetica veicolo di valori spirituali e morali. L’arte quindi doveva essere rivolta ai molti e non limitata da pochi raffinati. Con questa intenzione programmatica gli artisti del gruppo si allinearono quindi con  le stesse posizioni della componente realista del Fronte Nuovo delle Arti. Sebbene di diverso orientamento politico le due realtà dichiararono la loro missione di realizzare un’arte dalla finalità etica e morale e diretta al cittadino qualunque.

Gli artisti del gruppo Pittori moderni della realtà

Fecero parte del gruppo di Pittori Moderni della Realtà gli artisti  Giorgio De Chirico, Giovanni Acci, Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Xavier Bueno, Carlo Guarienti, Gregorio Sciltian, Alfredo Serri.

Le opere

In preparazione

Bibliografia

Paola Goggioli, Maurizio Fagiolo Dell’Arco, Sergio Salvi, I Pittori Moderni della Realtà (1947-1949), Vallecchi, 1984

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