Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian

Victory Boogie woogie di Piet Mondrian , opera incompiuta è, forse, lo specchio della vita frenetica ed eccitante di New York.

Piet Mondrian, Victory Boogie Woogie, 1942-1944, incompiuto, olio e frammenti di carta su tela, 178,4 x 178,4 cm. L’Aia, Gemeentemuseum, Collezione Burton Tremayne

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Indice

Descrizione di Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian

Il dipinto astratto di Piet Mondrian presenta rettangoli di colore primario di piccole dimensioni disposti su un fondo bianco. Altri rettangoli e quadrati colorati, di dimensioni ancora più ridotte, sono allineati a formare linee verticali e orizzontali che si compongono con i rettangoli. Tra questi sono abbozzati alcuni quadrilateri di colore grigio.

Interpretazioni e simbologia di Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian

Victory Boogie Woogie fu l’ultimo lavoro documentato di Piet Mondrian e chiude quindi la ricerca astratto-geometrica definita Neoplasticismo. Mondrian, spinto da un’esigenza di ricerca spirituale, portò avanti una parallela ricerca artistica. Così le sue opere persero progressivamente riferimenti con la realtà per aderire alla sua filosofia esistenziale condizionata anche dalle idee dei Rosacroce francesi.

Come indicano i curatori del museo de L’Aia, la sua opera documenta un percorso di evoluzione dalla figurazione all’astrazione. Il risultato più conosciuto sono le opere geometriche nelle quali Mondrian sintetizzò un linguaggio ridotto a pochi elementi. In questi dipinti, infatti compaiono spesse linee orizzontali e verticali di colore nero e campiture quadrangolari di colore primario in, giallo, rosso e blu. Victory Boogie Woogie progettato e in parte realizzato negli anni 1942-1944 è considetato l’ultimo lavoro dell’artista. Per questo segna un punto di arrivo della sua ricerca e i curatori del museo dell’Aja lo considerano un’icona della modernità e della libertà espressiva dell’Astrattismo.

Un dipinto per la vittoria

La traduzione in italiano del titolo dell’ultimo dipinto di Piet Mondrian potrebbe essere Boogie Woogie della vittoria. Per comprendere questo titolo occorre contestualizzare storicamente il dipinto. Mondrian, in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si stabilisce a New York. L’8 dicembre 1941, l’America dichiara guerra al Giappone, per gli americani si apre un periodo buio e si fa strada la paura della sconfitta.

Mondrian però è ottimista e, nel giugno 1942, inizia a progettare un grande dipinto a forma di diamante per trasmettere un messaggio di speranza. Nel dipinto Mondrian elimina le linee nere e spesse utilizzate nel suo linguaggio neoplastico. Inoltre, abbandona la rigida simmetria a favore di una composizione più libera. Victory Boogie Woogie deve rappresentare il ritmo dell’America, le contraddizioni di una metropoli come New York. In Victory Boogie Woogie si trovano caos e ordine, grande e piccolo, chiaro e scuro, veloce e lento, statico e dinamico, sempre diverso e sempre uguale, vivace e esaltato. Così viene descritto il dipinto presso il museo de L’Aja.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Piet Mondrian realizzò Victory Boogie Woogie a New York City. Il dipinto, grazie a prestito d’uso, è conservato a L’Aia, presso il Gemeentemuseum, Collezione Burton Tremayne, con numero d’inventario 0810747. Infatti l’opera di Mondrian è di proprietà dell’Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi / Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza.

Dopo la morte di Mondrian, il 1 febbraio 1944, il dipinto incompiuto rimane nello studio dell’artista e, diventa proprietà del gallerista Francis Valentine Dudensing. Dudensing, infatti, aveva venduto la penultima opera di Mondrian, dal titolo Broadway Boogie Woogie. Mondrian gli aveva promesso un’altra tela, che con il titolo di Victory Boogie Woogie il gallerista vende a Emily Tremaine, una delle collezioniste private più importanti degli Stati Uniti dell’epoca.

La Banca Centrale Olandese ha acquisito il dipinto attraverso la Fondazione National Art Collections Fund e lo ha donato allo Stato dei Paesi Bassi il 31 agosto 1998 alla presenza di Sua Maestà la Regina Beatrice. Il dono è il gesto di riconoscimento della banca verso i sovrani per aver concesso la gestione del fiorino, moneta nazionale, dal 1814 al 2002, anno di entrata in vigore dell’euro. I curatori del museo considerano Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian il pezzo forte della collezione Mondriaan del Kunstmuseum L’Aia.

L’artista e la società. La storia dell’opera Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian

Piet Mondrian nacque nel 1872 e morì nel 1944. Victory Boogie Woogie è così ritenuta dagli storici dell’arte l’ultima sua opera incompiuta. In seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Mondrian fu costretto a lasciare l’Europa e a rifugiarsi a negli Stati Uniti. Nel 1939, a New York, vivendo immerso nella vita caotica della metropoli e inserito nella cerchia di Peggy Guggenheim, l’artista sviluppò, ulteriormente, il suo Neoplasticismo. Fu, proprio, il ritmo della metropoli con le sue strade luminose e affollate che lo portarono a modificare le composizioni ortogonali. Anche caratterialmente, Mondrian, prima schivo e spirituale, subì un cambiamento a contatto con la vita frenetica della città.

Il pittore inizia a realizzare Victory Boogie Woogie nel giugno 1942. La progettazione del dipinto procede anche nel 1943 e Mondrian assegna all’opera diversi titoli quali Victory-painting, Boogie Woogie painting e Diamond. La lunga gestazione dell’opera manifesta l’intenzione dell’artista di evolvere il suo linguaggio verso una maggiore libertà espressiva. Secondo i racconti del tempo, Mondrian spiegava le sue intenzioni agli amici che in seguito trovavano l’opera completamente cambiata. I curatori del museo fanno notare che solamente un piccolo quadrato blu, destra del centro, non cambiò mai.

Il 23 gennaio 1944 Mondrian coontinua a lavorare al dipinto anche se malato e verso sera inizia una nuova drastica revisione dell’opera. Il pittore copre molti quadrati colorati con nastro adesivo di un colore diverso e ridipinge alcuni dei quadrati più grandi. Il 26 gennaio viene ricoverato in ospedale e muore il 1 febbraio 1944. Victory Boogie Woogie resta incompiuto.

L’opinione della critica

I curatori del Gemeentemuseum de L’Aja considerano Victory Boogie Woogie un lavoro di grande importanza nel contesto della produzione artistica di Piet Mondrian. Infatti, rappresenta l’ultimo risultato della sua ricerca artistica e spirituale.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian

In Victory Boogie Woogie si ritrovano le direttrici ortogonali, verticali e orizzontali ma il formato dell’opera è decisamente cambiato. Infatti si tratta di un’opera di formato quadrato appesa per un angolo, diversa da lavori come Composizione con rosso, giallo e blu. Alcuni critici hanno suggerito che la forma dell’opera rimanda alla sua prima opera di ricerca, Evoluzione del 1910-1911.

La tecnica di Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian

Victory Boogie Woogie è un dipinto incompiuto, realizzato con olio e frammenti di carta applicati su tela. L’opera misura 178,4 centimetri per lato.

Il colore e l’illuminazione

In questo dipinto si coglie una evoluzione rispetto alle composizioni astratte più note di Piet Mondrian. Nell’opera, infatti, le direttrici verticali e orizzontali sono cambiate. Le linee nere molto spesse sono diventate linee colorate con molte tonalità. Si susseguono poi quadrati e rettangoli di colori diversi, pur sempre, però primari. Il nero viene abbandonato a favore di un succedersi di piccole figure geometriche colorate.

Lo spazio

Il dipinto astratto-geometrico di Piet Mondrian è progettato per offrire una lettura bidimensionale della composizione. Quindi invece che di spazio si può utilizzare con più correttezza il termine piano dipinto. Infatti, come in molte opere astratto-geometriche, l’intervento dell’artista non è rivolto a creare l’illusione di tridimensionalità. Invece, porta l’attenzione dell’osservatore sulla superficie della tela o del supporto utilizzato.

Nel caso di Victory Boogie Woogie, è possibile quindi considerare la presenza di due piani sovrapposti, lo sfondo bianco e la struttura geometrica colorata sovrapposta. In questo caso, non si tratta di riconsiderare una lettura tridimensionale dell’immagine ma il suo processo di realizzazione. Infatti, con molta probabilità, Mondrian preparò il fondo e applicò in seguito i materiali. È possibile, però, interpretare la composizione come un un’immagine costruita con campiture di diverso colore affiancate sul piano dipinto.

La composizione e l’inquadratura

La scelta di ruotare il quadrato e appenderlo per formare un rombo fu forse simbolica. Mondrian volle indicarci la presenza di due triangoli identici rivolti uno verso il basso e uno verso l’alto prodotti dalla diagonale orizzontale del rombo. Questa scelta fu, probabilmente, segno che l’artista non abbandonò la sua filosofia fortemente intrisa di spiritualità.

La composizione, diversamente orientata e priva così di linee nere diventa dinamica. Si colgono, secondo alcune letture critiche, i rumori e le velocità della metropoli. Il dipinto, incompiuto, permette comunque di apprezzare il cambiamento della sua poetica e la coerenza con la quale Mondrian portò avanti la sua ricerca artistica e spirituale.

Consulta la pagina dedicata all’opera di Piet MondrianVictory Boogie Woogie, sul sito del Gemeentemuseum dell’Aia.

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