Madonna della Scala di Michelangelo

La Madonna della Scala di Michelangelo è un bassorilievo che riprende alcune caratteristiche delle opere di Donatello come lo stiacciato.

Michelangelo, Madonna della Scala, 1490-1491 circa, marmo, 56,7 x 40,1 cm. Firenze, Museo Casa Buonarroti

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Indice

Descrizione della Madonna della Scala di Michelangelo

Sulla destra Maria siede su un sedile squadrato e tiene in braccio Gesù Bambino che pare addormentato. La Madonna nel rilievo di Michelangelo siede su un blocco di pietra, guarda lontano e protegge il Bambino con un lembo del mantello. Maria è raffigurata di profilo con il busto eretto ed è rivolta a sinistra. I suoi piedi sono intrecciati e la pianta del piede destro è rivolta verso l’osservatore.

Sempre a sinistra si alza invece una scala al sommo della quale alcuni angioletti giocano scivolando lungo il corrimano. Due di loro sembrano lottare o danzare. Gli altri due invece tendono un drappo dietro la figura di Maria.

Interpretazioni e simbologia della Madonna della Scala di Michelangelo

La Madonna ricorda le steli classiche nella sua severa e tragica monumentalità.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

La nota opera di Michelangelo è conservata presso Casa Buonarroti a Firenze. L’artista e biografo Giorgio Vasari indicò nel suo testo del 1568 intitolato Vite la presenza della Madonna della Scala a casa del nipote di Michelangelo. Lionardo Buonarroti la donò poi nel 1566 al Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici. La famiglia de’ Medici restituì quindi nel 1616 la scultura agli eredi dell’artista. La Madonna della Scala trovò posto così nelle sale del Palazzo in via Ghibellina dove oggi ha sede il Museo Michelangelo.

L’artista e la società. La storia della Madonna della Scala di Michelangelo

Gli storici considerano La Madonna della Scala il primo lavoro esistente attualmente di Michelangelo e lo datano al 1490-1491 circa.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile della Madonna della Scala di Michelangelo

Secondo il Vasari, La Madonna della Scala di Michelangelo si può considerare un omaggio allo stiacciato di Donatello. Si ritrovano infatti nell’opera almeno due elementi di somiglianza con i rilievi dello scultore fiorentino.

Tecnicamente, nella Madonna di Michelangelo i piani spaziali si graduano con minime variazioni di spessore. Anche le figure poi ricordano le scelte iconografiche di Donatello a partire dall’immagine della scala con gradini e corrimano che sono presenti già nel Banchetto di Erode o Danza di Salomè, del 1435 circa, attribuito a Donatello che si trova nel Musée des Beaux-Arts di Lilla.

La figura di Gesù Bambino mostra un’anatomia dal modellato evidente come la mano della Vergine. Anche il panneggio che ricade sul sedile acquista un solido volume dall’andamento elegante.

La tecnica

La Madonna della Scala di Michelangelo è un bassorilievo in marmo di 55,5 centimetri di altezza e 40 cm larghezza.

La luce sulla scultura

La superficie del rilievo è chiara e le figure si rilevano di poco rispetto alla base della lastra. Quindi la scena si coglie con maggiore facilità se colpita da luce ambientale radente. Data la poca profondità del modellato, le ombre che si creano sono schiarite e creano un morbido e delicato chiaroscuro. Le parti che sono evidenziate dalle ombre sono quelle centrali, la mano di Maria che scosta il manto dal seno e la schiena di Gesù Bambino. Inoltre un sottile gioco di ombre descrive il panneggio della veste di Maria.

Rapporto con lo spazio

Nel bassorilievo, Michelangelo sperimentò la possibilità di creare un efficace effetto di profondità ambientale utilizzando lo stiacciato di Donatello. La scala con i massicci gradini sulla sinistra, che risultano più pronunciati in primo piano, e il corrimano sono un espediente scenografico che permette così di creare una fuga prospettica in profondità. Inoltre contribuisce a rendere la scena credibile prospetticamente anche il punto di vista molto basso. Infatti l’osservatore si trova all’altezza del sedile della Madonna e gli angeli in profondità sono collocati più in alto.

La struttura

La figura della Vergine occupa l’intera altezza del rilievo. La disposizione degli arti della Vergine e del Bambino generano un contrapposto come nelle figure umane della statuaria classica greca, molto evidente ne il Doriforo di Policleto. Questa disposizione crea una spirale compositiva che rende la composizione dinamica.

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Bibliografia

  • Pierluigi De Vecchi, La Cappella Sistina, Milano, Rizzoli, 1999, ISBN 88-17-25003-1
  • Antonio Forcellino, Michelangelo. Una vita inquieta, 2007, Laterza, Collana: Economica Laterza, EAN: 9788842084761
  • Benjamin Blech, Roy Doliner, I segreti della Sistina. Il messaggio proibito di Michelangelo, 7 aprile 2010, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Collana: Saggi, EAN: 9788817061704
  • Alberto Angela, Viaggio nella Cappella Sistina, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 978-88-17-07841-2
  • Frank Zöllner, Christof Thoenes, Michelangelo. Tutte le opere di pittura, scultura e architettura, 2017, Taschen, Collana: Bibliotheca Universalis, EAN: 9783836563819
  • Giulio Busi, Michelangelo. Mito e solitudine del Rinascimento, 20 novembre 2018, Mondadori, Collana: Oscar storia, EAN: 9788804705611

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 12 gennaio 2022.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Michelangelo intitolate:

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Consulta la pagina dedicata alla scultura di Michelangelo, Madonna della Scala, sul sito del Museo Casa Buonarroti di Firenze.

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