Madonna della Gatta di Federico Barocci

La Madonna della Gatta di Federico Barocci è una interpretazione teatrale della Maternità accompagnata dall’animale che allatta i suoi cuccioli.

Federico Barocci, Madonna della Gatta, 1598 circa, olio su tela, 233 x 179 cm. Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti

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Indice

Descrizione della Madonna della Gatta di Federico Barocci

Giuseppe a sinistra scosta una cortina di tende che sembra proteggere il sonno di Gesù Bambino. Infatti oltre la tenda la Vergine in centro sorveglia il sonno di Gesù con un libretto in mano. Maria si volta verso il fronte del dipinto come per salutare il devoto che osserva la scena. La madre inoltre culla il bambino che dorme tranquillo.

In basso una gatta accucciata sul mantello della Madonna allatta i suoi cuccioli . A destra invece è dipinto un gruppo con San Giovannino bambino accompagnato dai genitori, Elisabetta e Zaccaria.

La scena si svolge all’interno di una stanza nella quale si apre una finestra sul fondo. Attraverso l’apertura rettangolare incorniciata da lesene si intravede infatti un paesaggio collinare con un castello. Infine sui gradini, a sinistra, ai piedi di San Giuseppe sono posati alcuni attrezzi da falegname.

Interpretazioni e simbologia del dipinto Madonna della Gatta di Federico Barocci

Il titolo di quest’opera deriva dalla presenza di una gatta nel dipinto. Anche Giulio Romano dipinse un’opera dallo stesso titolo nel 1522-1523. Inoltre Federico Barocci inserì spesso figure di gatti in altri suoi dipinti.

Federico Barocci nel dipinto Madonna della gatta realizzò una originale interpretazione della Maternità. Infatti la scena ha un taglio teatrale e manifesta una sottile sensibilità interpretativa. San Giuseppe svela al fedele l’evento. Incarna così lo strumento di relazione tra mondo reale e realtà divina. Giuseppe è quindi parte della realtà dello spettatore, guardandolo, e della divinità essendo compagno della Vergine Inoltre anche la presenza della gatta proietta il devoto in una dimensione quotidiana della quale si sente partecipe.

Infine alcuni particolari iconografici aiutano a comprendere l’identità dei personaggi. Infatti accanto a San Giuseppe sono posati alcuni strumenti di falegnameria. Il bambino a destra che indica Gesù Bambino porta una croce astile. Si tratta quindi San Giovanni Battista. I suoi genitori sono Zaccaria ed Elisabetta, anziana cugina di Maria.

L’edificio rappresentato nel paesaggio è il Palazzo Ducale d’Urbino.

Nei vangeli non è documentata la visita di Elisabetta ma solo quella che Maria fece nei confronti della cugina.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’opera fu realizzata da Federico Barocci su commissione della famiglia della Rovere del ducato d’Urbino. Tradizionalmente il dipinto fu commissionato per celebrare la visita di Clemente VIII proprio nel 1598. Lo storico Federico Natali però ipotizza che l’opera celebri una nascita ducale.

Francesco Maria II Della Rovere rimase infatti vedovo nel 1598 e senza figli. Secondo un accordo con il Papa in assenza di eredi il ducato sarebbe stato annesso allo Stato Pontificio. Il duca nel 1599, all’età di 50 anni, sposò così la cugina Livia di quattordici anni. Nel maggio del 1605 nacque finalmente l’erede maschio. Il dipinto secondo questa ipotesi celebra così tale nascita. L’opera potrebbe essere stata dipinta quindi dopo il 1605.

L’opera di Federico Barocci si trova a Palazzo Pitti esposta nella Sala di Berenice. Questa sala era l’appartamento d’inverno di Vittoria della Rovere, sposa al granduca Ferdinando II de’ Medici. Nello stesso ambiente si trovano anche Il ritratto di fanciullo e una copia dell’Annunciazione.

L’artista e la società. La storia dell’opera Madonna della Gatta

La Madonna della Gatta di Federico Barocci nel 2019 si trovava da dieci anni nei depositi della Galleria degli Uffizi . In passato infatti durante una rifoderatura per eccesso di calore l’opera era stata fortemente danneggiata. Il dipinto fu recuperato poi con un restauro nel 2003.

Federico Barocci, di Urbino, realizzò il dipinto intorno al 1598, all’età di oltre sessant’anni. L’opera rimase poi in città fino al 1631. In questa data la giovane Vittoria della Rovere andò in sposa al granduca Ferdinando II de’ Medici. Vittoria aveva 11 anni mentre Ferdinando 23. La giovane si trasferì così a Firenze. La nobile insieme alla sua eredità portò la Madonna della Gatta con se. L’opera trovò posto al primo piano di Palazzo Pitti, nell’appartamento d’inverno della giovane sposa.

Altri artisti nel tempo realizzarono diverse copie della Madonna della Gatta. Inoltre Pietro Fevère realizzò un arazzo nel 1663-1664 su commissione della granduchessa Vittoria. Il manufatto si trova negli appartamenti Reali di Palazzo Pitti.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de la Madonna della Gatta di Federico Barocci

La Madonna della Gatta è un dipinto considerato tra i capolavori di Federico Barocci. L’opera infatti unisce una spiritualità semplice con l’eleganza della rappresentazione pittorica. Federico Barocci per questa caratteristica è considerato uno dei protagonisti della transizione tra Manierismo e Barocco.

La tecnica

La Madonna della gatta di Federico Barocci è un dipinto ad olio realizzato su tela dalle dimensioni di 233 x 179 cm.

Il colore e l’illuminazione

L’opera presenta un’intonazione calda e toni molto scuri soprattutto nell’ambiente. Infatti una luce calda illumina frontalmente i personaggi. Invece l’esterno che si intravede dalla finestra risulta più freddo. Inoltre è immerso in un’atmosfera grigia e temporalesca.

Lo spazio

L’interno della stanza nella quale si svolge la scena della visitazione è identificabile da alcuni particolari architettonici. In primo piano infatti i personaggi poggiano su un gradino in pietra. La parete di fondo inoltre incornicia con elementi classicheggianti una finestra che si apre sul paesaggio di Urbino.

San Giuseppe con il suo gesto si pone come un collegamento tra i due spazi. Infatti il Santo partecipa allo spazio reale, quello nel quale si trova l’osservatore e a quello storico e religioso della rappresentazione.

La composizione e l’inquadratura

Al centro della scena dipinta la gatta allatta i suoi cuccioli. I personaggi sono allineati poi frontalmente e disposti come su una scena teatrale. Inoltre la direttrice più influente della composizione è obliqua e sale da San Giovannino a Gesù Bambino e termina sul braccio di Giuseppe.

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Bibliografia

  • Antonio Natali, Federico Barocci. Restauro della Madonna della Gatta, Silvana (17 ottobre 2003), ISBN-10: 8882156389 ISBN-13: 978-8882156381
  • A. Giannotti, C. Pizzorusso, Federico Barocci 1535-1612. L’incanto del colore. Una lezione per due secoli. Ediz. illustrata, Silvana, 15 ottobre 2009, EAN: 9788836614233
  • Luciano Arcangeli, Federico Barocci. I disegni nella Galleria Nazionale delle Marche, Gebart, 1 gennaio 2012, EAN: 9788898302222
  • Andrea Emiliani, La finestra di Federico Barocci, Carta Bianca (Faenza), 4 febbraio 2019, EAN: 9788897550549

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 23 agosto 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Federico Barocci intitolate:

  • Madonna della Gatta

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Federico Barocci, Madonna della Gatta, sul sito della Galleria Palatina di Palazzo Pitti di Firenze.

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