L’imperatore Giustiniano e il suo seguito è un mosaico bizantino che si trova nella Basilica di San Vitale di Ravenna.
L’Imperatore Giustiniano e il suo seguito, circa 547 d.C., mosaico, misure. Ravenna, presbiterio della Basilica di San Vitale
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Indice
Descrizione del mosaico L’imperatore Giustiniano e il suo seguito
In primo piano alcune figure maschili sono allineate in piedi frontalmente all’osservatore contro uno sfondo dorato. Il suolo è coperto da un prato o un tappeto verde. Al centro si trova un personaggio di grande importanza, l’imperatore Giustiniano che tiene fra le mani una patena d’oro che contiene il pane eucaristico. Indossa una tunica bianca decorata con ricami dorati coperta poi una clamide scura con tablion dorato e decorato con figure di piccoli pappagalli. Una fibula a forma di disco con pietre preziose, perle e tre pendenti serra la clamide sulla spalla destra. Indossa inoltre campagi e calze di color porpora. Un diadema d’oro decorato con pietre preziose gemme e perle è posato sul capo accompagnato da un nimbo dell’imperatore. Le catenelle che scendono ai lati del volto sono pendilia. Ai piedi sono evidenti le calze e i campagi purpurei. Giustiniano stringe nella mano una grande patena d’oro.
Una cornice di colore rosso con pietre preziose e perle racchiude la scena. Lateralmente sono dipinti due finti pilastri decorati con gemme e perle, e coronati da capitelli corinzi.
I personaggi del corteo
A sinistra di Giustiniano si trovano due uomini, un adulto con barba e capelli scuri, e un giovane privo di barba. Indossano una tunica e una clamide bianca, con tablion purpureo. La fibula di chiusura è posta sulla spalla destra.
Quindi sei soldati armati di lancia schierati su due file, tre in primo piano a figura intera e tre dietro di loro. I soldati in primo piano indossano abiti di vari colori e un grosso collare dorato detto maniakion. I loro volti sono anonimi e standardizzati. Un grande scudo verde copre le gambe dei militari. È decorato con un monogramma cristologico composto da oro e gemme verdi e azzurre.
A destra di Giustiniano sono rappresentati quattro uomini. I tre in primo piano sono il vescovo Massimiano e due diaconi. L’identità del vescovo è indicata da un’epigrafe rappresentata sopra il suo capo, sul fondo. Massimiano veste una tunica bianca con bande nere e un pallio dorato. Nella mano destra stringe una croce gemmata. L’uomo in secondo piano è caratterizzato da lineamenti del volto molto distintivi, una leggera barba e capelli scomposti. Porta una clamide bianca fissata sulla spalla destra con una fibula. Infine i diaconi indossano tuniche bianche decorate con bande nere. Uno di loro regge un evangelario e l’altro un turibolo, detto anche incensiere, lo strumento che brucia e diffonde l’incenso.
Interpretazioni e simbologia dell’immagine L’imperatore Giustiniano e il suo seguito
L’imperatore Giustiniano offre la patena con il pane eucaristico a Cristo Cosmocrator che si trova al centro del catino absidale. Inoltre, la luce intensa che si nota intorno al capo di Giustiniano è il nimbo, un attributo iconografico sacro.
Il vescovo Massimiano è indicato poi dall’epigrafe posta sopra il suo capo. Inoltre indossa una tunica bianca bordata di nero e un pallio dorato. Stringe nelle mani una croce decorata da gemme. I due diaconi invece portano un evangeliario e un turibolo che distribuisce incenso. L’uomo anziano a sinistra di Giustiniano è Belisario mentre quello più giovane è Anastasio, nipote di Teodora. Secondo alcune interpretazioni i due soldati con il collare sono Narsete e Belisario. L’uomo a destra di Giustiniano è tradizionalmente identificato con Giovanni o come Giuliano argentario. Secondo altri storici è invece il prefetto del pretorio per l’Italia.
La funzione del mosaico
L’immagine infine ha una evidente funzione di propaganda politica. Infatti i sovrano non furono presenti alla consacrazione dei mosaici. Inoltre, la presenza del vescovo Massimiano tra Giustiniano e Teodora sancisce l’autorità del religioso di fronte al popolo. La funzione dei mosaici che decorano la Basilica di San Vitale di Ravenna è politico-religiosa. Al centro dello spazio absidale si trova la corte celeste e all’interno del catino è raffigurato Cristo seduto sul globo del mondo. Sulle pareti del presbiterio invece si trova la corte terrena rappresentata da Teodora, Giustiniano e il loro seguito. Altre storiche opere di propaganda politica sono il ciclo del Buono e Cattivo governo di Ambrogio Lorenzetti e San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d’Angiò di Simone Martini.
Abstract Iconologico
Gli studiosi interpretano la Processione di Giustiniano come una “oblatio Augusti et Augustae”. Si tratta di un modello iconografico che si riferisce all’offerta da parte della coppia imperiale del calice e della patena alla chiesa. Questo evento avvenne in occasione della consacrazione della chiesa di San Vitale. Secondo gli storici Eva Tea e André Grabar si potrebbe trattare invece dell’offerta eucaristica compiuta durante la celebrazione della messa. Tutti gli studiosi come comunque concordi nel considerare il mosaico la rappresentazione dell’omaggio degli Imperatori a Cristo Cosmocrator. Infatti i cortei si dirigono verso il catino absidale dove si trova la rappresentazione di Cristo che dona loro il potere sovrano.
Teodora e Giustiniano si trovano all’interno di una fascia in posizione inferiore rispetto alla conca absidale. Secondo gli studiosi, questa disposizione simboleggia il concetto di inferiorità e subordinazione rispetto a Cristo. Questa stratificazione della narrazione è tipica della tradizione iconografica bizantina che disponeva verso il basso i soggetti terreni e verso l’alto i soggetti divini.
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I committenti, le collezioni e la storia espositiva e la collocazione
Il mosaico con il corteo di Giustiniano come quello di Teodora fu commissionato dal vescovo Massimiano in occasione del suo Episcopato. L’opera fu forse iniziata nel 546 e consacrata nel maggio del 547.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Il mosaico di Giustiniano, come quelli che si trovano in San Vitale, indica che Ravenna era un importante centro di conservazione di materiali preziosi per realizzare i mosaici. Questa risorsa rendeva quindi la città un necessario punto di riferimento per i grandi committenti di opere religiose quali imperatori, re, dignitari e vescovi.
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Lo stile del mosaico L’imperatore Giustiniano e il suo seguito
Le figure del mosaico sono tipicamente bizantine. Le posizioni sono rigidamente frontali. I personaggi sono poi molto vicini ma non comunicano spazialmente e psicologicamente. Anche i volti sono inespressivi, gli occhi sbarrati e le fisionomie approssimate. Le forme poi sono circoscritte da pesanti linee scure.
La collocazione delle figure umane non segue le regole della prospettiva. Infatti i piedi non sembrano poggiare al suolo e sono rappresentati sovrapposti. Gli occhi poi sono rigidamente aperti e realizzati in modo stereotipato. Lo sfondo della scena è completamente dorato e non presenta dettagli ambientali o naturali. Il corteo è concepito in movimento verso la conca absidale ma non si coglie alcun riferimento dinamico laterale. I personaggi infatti, al nostro sguardo, sembrano procedere in avanti. La composizione infine è ordinata secondo una rigorosa simmetria e la disposizione delle figure crea una regolare scansione ritmica.
La composizione della scena, a prima vista, potrebbe sembrare del tipo paratattico, cioè con assenza di relazione tra le figure. A rafforzare questa lettura sono le teste dei personaggi allineate alla stessa altezza, convenzione estetica definita isocefala. Gli esperti di arte bizantina sottolineano però che tale impressione è solo apparente. Infatti, se si analizza a fondo la scena si scopre che i personaggi rappresentati sono posizionati dietro l’imperatore.
L’immagine presenta le caratteristiche principali delle rappresentazioni di stile bizantino. Le figure infatti sono rappresentate frontalmente.
La tecnica de L’imperatore Giustiniano e il suo seguito della Basilica di San Vitale
La scena che raffigura il corteo di Giustiniano è un mosaico. Tale tecnica è tipica di molte decorazioni realizzate in epoca bizantina. Si ritrova inoltre in alcuni edifici religiosi di Ravenna.
Il mosaico è formato da tessere realizzate con pasta vitrea. Ogni tessera è inoltre colorata. Attraverso l’accostamento di toni diversi e sfumati prendono così forma le figure dei personaggi rappresentati. Infine ogni tessera è leggermente inclinata e orientata in modo tale da creare riflessi che animano la superficie.
Un mosaico era il risultato della collaborazione di diverse maestranze. Il pictor imaginarius, progettava la raffigurazione e realizzava il cartone. Invece il pictor parietarius trasferiva il disegno sull’intonaco. Il pictor musivarius applicava le tessere sulla parete da decorare. Secondo gli storici, i cartoni utilizzati per la realizzazione dei mosaici di San Vitale furono disegnati in Oriente. Invece, le maestranze che applicarono le tessere erano originarie del posto.
Il colore e l’illuminazione
I colori del mosaico che ritrae l’imperatore Giustiniano e il suo seguito sono tendenzialmente caldi. Su tutta la scena prevale il fondo in oro.
Lo spazio
Lo spazio è risultante dalla semplice disposizione frontale al piano dei personaggi. Inoltre l’ambiente, naturale o architettonico è inesistente e non è costruito con indicatori ambientali tridimensionali. Anche i piedi sono semplicemente sovrapposti e sembrano senza peso e consistenza. Infine il fondo d’oro crea un’atmosfera mistica e irreale.
La composizione e l’inquadratura
La scena che ritrae l’imperatore Giustiniano e il suo seguito è sviluppata su una superficie rettangolare e orizzontale. Nell’insieme delle figure rigorosamente frontali, i soldati risultano leggermente voltati verso destra. Questo minimo scarto rende comunque più dinamica la composizione della scena.
I personaggi sono disposti frontalmente e molto vicini. Questa disposizione è definita paratattica e non tiene conto della prospettiva. Infatti, nella realtà, Giustiniano è a capo del corteo con i personaggi disposti dietro di lui. Intorno alla scena è costruita una cornice decorata con pietre preziose e perle. Inoltre sono presenti due pilastri laterali anch’essi riccamente decorati. Due capitelli corinzi sormontano infine i pilastri.
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Bibliografia
- Claudio Marabini, I mosaici di Ravenna, Istituto Geografico De Agostini Collana: Documenti d’Arte, 1981, EAN: 2560733017211
- Eva Tea e André Grabar, La basilica di San Vitale, 1997
- Silvia Pasi, Ravenna, San Vitale. Il corteo di Giustiniano e Teodora, 1 dicembre 2005; 2006, Franco Cosimo Panini, Collana: Figure, EAN: 9788882908317
- Clementina Rizzardi, Il mosaico a Ravenna. Ideologia e arte, Ante Quem, Collana: Studi e scavi. Nuova serie, 2012, EAN: 9788878490680
- Jutta Dresken-Weiland, Mosaics of Ravenna. Ediz. a colori, 27 luglio 2017, Jaca Book, EAN: 9788816605404
- Jutta Dresken Weiland, I mosaici di Ravenna, Jaca Book, 2017, EAN:9788816605138
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 15 febbraio 2022.
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