Le statue dello stadio dei marmi di Roma

Le statue dello stadio dei marmi di Roma furono donate da novantaquattro province per decorare lo stadio del Foro Italico.

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Una riflessione sulla storicità delle statue dello stadio dei marmi

Conosciamo parzialmente l’arte italiana del Ventennio fascista. Nell’ottica della valorizzazione del patrimonio nazionale italiano occorre rivalutare le opere d’arte e l’architettura che risalgono agli anni Venti e Trenta.

La critica e la storia dell’arte di quasi tutta la seconda metà del Novecento sono state pesantemente influenzate dall’ideologia di sinistra come reazione ai disastri compiuti dal regime fascista dopo una certa data. Al riparo dalle ideologie, l’arte è l’importante documentazione di un’epoca e quindi ci aiuta a comprendere il passato per evitarne gli errori.

Il complesso delle statue dello stadio dei marmi di Roma

Oggi, le sessanta statue si trovano nel Parco del Foro Italico che un tempo era denominato Foro Mussolini o Foro Italico. Si tratta di uno statuario monumentale che si trova alle pendici di Monte Mario a Roma. A destra dello stadio si trova il Palazzo Littorio, dallo stile monolitico e severo, che nel secondo dopoguerra è diventato la sede del Ministero degli Esteri italiano. Nel complesso si trovano anche l’Accademia di Educazione Fisica (poi Isef), lo Stadio dei Cipressi (oggi Stadio Olimpico) e il grande obelisco monolite posto all’ingresso.

La scelta della sede dello stadio dei marmi di Roma

La scelta della sede dove erigere il complesso monumentale sportivo non fu casuale. Infatti i progettisti tennero conto della scenografia naturale costituita dalla collina di Monte Mario. Questo sfondo naturale, di 139 metri d’altezza, determina infatti il contrasto del verde dei pini e del blu del cielo con il bianco delle architetture e delle statue. Lo spazio che accoglie lo stadio dei marmi si trova sulle sponde del Tevere, nei pressi di Ponte Milvio dal quale partivano le consolari Cassia e Flaminia. Si tratta quindi di una zona di grande rilevanza storica.

La pratica sportiva durante il regime fascista in Italia

Benito Mussolini e il suo gruppo di potere, durante i primi anni del periodo fascista in Italia, fecero largo uso di strumenti di propaganda politica. Tra questi vi furono l’arte e l’architettura. Uno dei principi guida dello Stato fascista fu la pratica sportiva come educazione fisica al fine di esaltare la forza e la virilità. Inoltre, fu posta a fondamento dell’istruzione di massa e applicata all’educazione femminile e maschile. Il complesso dello Stadio Mussolini doveva quindi essere una importante conferma concreta di tale ideologia.

La costruzione dello stadio dei marmi di Roma

La costruzione dello Stadio dei marmi iniziò nel 1928 e nel 1932 la struttura trovò una prima configurazione con la sua inaugurazione il 4 novembre 1932. Questo primo nucleo fu poi ampliato nel dopoguerra fino agli anni Cinquanta del Novecento, in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Il concorso per le statue dello stadio dei marmi di Roma

Per la decorazione dello Stadio Mussolini, le autorità statali bandirono un concorso, verso la fine del 1930. Le indicazioni contemplavano, per ogni candidato, la presentazione di un bozzetto in gesso di due metri d’altezza. La giuria ricevette così 127 progetti da 92 province. Nella prima valutazione delle opere i giurati selezionarono solo i due bozzetti di Ercole Drei e Aldo Buttini.

Invece un gruppo di scultori fu invitato a presentare un altro bozzetto. Del primo gruppo furono selezionati quindi Oddo Aliventi, Aroldo Bellini, Tommaso Bertolino, Romeo Gregori e Enrico Martini.

Vista la necessità di individuare altri scultori, il committente del progetto l’Opera Nazionale Balilla e il Sindacato Nazionale degli Artisti conferirono direttamente altri incarichi. La commissione ricorse alla chiamata nei confronti di artisti di chiara fama: Oddo Aliventi, Libero Andreotti, Eugenio Baroni (4), Aroldo Bellini (13), Antonio Berti, Tommaso Bertolino (4), Angelo Biancini, Aldo Buttini (7), Silvio Canevari (4), Nino Cloza, Nicola D’Antino (2), Carlo De Veroli (8), Ercole Drei, Romeo Gregori, Enrico Martini, Francesco Messina (2), Publio Morbiducci, Bernardo Morescalchi (2), Attilio Selva (4), Omero Taddeini.

Le prime statue di Attilio Selva

Attilio Selva, nato nel 1888, intorno agli anni Trenta del Novecento, era un artista già maturo di più di 40 anni. Inoltre aveva già collaborato con il progettista dello stadio, l’architetto Enrico Del Debbio. Probabilmente Del Debbio scelse personalmente quattro dei suoi lavori da posizionare ai lati della tribuna d’onore.

In questo modo le quattro sculture fornirono un prototipo stilistico per tutte le altre. Selva realizzò quattro statue: Lanciatore di giavellotto per la provincia di  Messina, Il pugilatore per Rieti, Il Discobolo per Siena e Il Fromboliere per Alessandria. Lo scultore portò le quattro statue tra il 1929 ed il 1930 a Roma, prima della pubblicazione del concorso per l’individuazione degli scultori.

Selva realizzò tre delle sue statue presso la Scuola del Marmo dell’Accademia di Carrara. Le sculture degli altri artisti furono realizzate all’interno di laboratori privati di Carrara di proprietà di altri ex studenti della Scuola del Marmo. Questa scelta garantì la necessaria omogeneità tra le opere. 

Lo stile delle statue dello stadio dei marmi

L’architetto Del Debbio progettò la struttura dello Stadio Mussolini ispirandosi alla grandezza urbanistica dell’antichità classica. Il marmo bianco di Carrara è il materiale di costruzione utilizzato per le architetture e per la decorazione statuaria. Le sessanta statue sono realizzate in marmo bianco di Carrara. Altre quattro son invece fusioni in bronzo.

Il modello classico greco-romano

Lo stile delle statue dello stadio dei marmi richiama la statuaria classica dell’Antica Grecia. Inoltre, per creare un senso di omogeneità nel complesso ogni statua presenta caratteristiche comuni. Ogni scultura rappresenta un soggetto sportivo e per questo aderisce alla politica propagandistica del regime fascista. Gli autori furono così chiamati a sperimentare un linguaggio comune che contribuì a rappresentare anche gli ideali estetici del ventennio fascista.

I numeri delle statue dello stadio dei marmi

Eccettuati i 4 bronzi, le 60 statue marmoree dello stadio dei Marmi furono offerte da altrettante delle allora 92 province d’Italia. Alla base di ogni scultura è inciso il nome della provincia italiana donatrice.

Gli scultori delle statue dello stadio dei marmi

All’importante apparato decorativo del Foro Italico di Roma lavorarono venti scultori italiani che realizzarono più statue. I nomi di questi artisti sono: Oddo Aliventi, Libero Andreotti Eugenio Baroni, Aroldo Bellini, Antonio Berti, Tommaso Bertolino, Angelo Biancini, Aldo Buttini, Silvio Canevari, Nino Cloza, Nicola D’Antino, Carlo De Veroli, Ercole Drei, Romeo Gregori, Enrico Martini, Francesco Messina, Publio Morbiducci, Bernardo Morescalchi, Attilio Selva, Omero Taddeini.

Le statue in bronzo di Aroldo Bellini

Le statue in bronzo di Aroldo Bellini si trovano ai lati della tribuna d’onore. Le sculture raffigurano due coppie di atleti che si sfidano nella Lotta Libera e nella Lotta Greco-Romana. Altre due coppie invece si trovano all’interno di grandi nicchie ricavate alla base della rampa di accesso alla pista. Le due sculture ritraggono un atleta con il giavellotto ed un giovane arciere.

Elenco delle Statue dello Stadio dei Marmi del Foro Italico

Aroldo Bellini, Bronzo A, Lotta greco-romana, 1932, opera in bronzo. Roma, Stadio Olimpico, Stadio dei Marmi
Aroldo Bellini, Bronzo B, Lotta libera, 1932, opera in bronzo. Roma, Stadio dei Marmi
Aroldo Bellini?, Bronzo C, Uomo col giavellotto, opera in bronzo. Roma, Stadio dei Marmi
Aroldo Bellini, Bronzo D, Giovanetto arciere, 1933, opera in bronzo. Roma, Stadio dei Marmi
1 Silvio Canevari, Ercole, 1931. Roma, Stadio dei Marmi
2 Carlo De Veroli, Atleta che si massaggia (Nuotatore), 1931 Napoli. Roma, Stadio dei Marmi
3 Eugenio Baroni, Atleta scalatore, 1933, Aosta. Roma, Stadio dei Marmi
4 Aroldo Bellini, Discobolo, 1931/1932, Imperia. Roma, Stadio dei Marmi
5 Aldo Buttini, Atleta che saluta, 1931, Massa Carrara. Roma, Stadio dei Marmi
6 Ercole Drei, Atleta con clava (ginnasta), 1932, Lecce. Roma, Stadio dei Marmi
7 Aroldo Bellini, Lanciatore di palla, 1931, Cremona. Roma, Stadio dei Marmi
8 Aroldo Bellini?, Lottatore (massaggiatore), Potenza. Roma, Stadio dei Marmi
9 Nicola D’Antino, Timoniere, 1932, Pescara. Roma, Stadio dei Marmi
10 Aldo Buttini, Saltatore con l’asta, 1933, Trieste. Roma, Stadio dei Marmi
11 Carlo De Veroli, Pugilatore in guardia, 1931, Sassari. Roma, Stadio dei Marmi
12 Tommaso Bertolino, Lanciatore della palla di ferro, 1930 – 1935, Pistoia. Roma, Stadio dei Marmi
13 Nicola D’Antino, Sciatore, 1932, Aquila degli Abruzzi. Roma, Stadio dei Marmi
14 Francesco Messina, Pugilatore che si fascia la mano, 1931 – 1933, Mantova. Roma, Stadio dei Marmi
15 Carlo De Veroli ?, Podista (Maratoneta) Novara. Roma, Stadio dei Marmi
16 Aroldo Bellini?, Atleta con stingile, Catania. Roma, Stadio dei Marmi
17 Aldo Buttini, Lanciatore di giavellotto (statua manca), 1932, Perugia. Roma, Stadio dei Marmi
18 Libero Andreotti e Antonio Berti? Giuocatore di tennis, Parma. Roma, Stadio dei Marmi
19 Enrico Martini?, Discobolo, Frosinone
20 Aldo Buttini, Giuocatore di tennis, 1933. Ragusa
21 Aldo Buttini, Pugilatore a mani nude, 1932, Chieti
22 Angelo Biancini, Atleta vittoriosa che saluta, 1933, Trapani
23 Aroldo Bellini, Tuffatore,1931/1932, Pola
24 Francesco Messina, Pugilatore, 1931-1933, Ascoli Piceno
25 Bernardo Morescalchi, Atleta con pallone (Giuocatore di calcio), 1931 Catanzaro
26 Tommaso Bertolino, Atleta al timone, ca. 1935, Enna
27 Nino Cloza? Lanciatore di palla, Piacenza
28 Omero Taddeini, Atleta, 1932, Arezzo
29 Romeo Gregori, Fiondatore, 1932, Pavia
30 Tommaso Bertolino?, Atleta in riposo, Gorizia
31 Aldo Buttini, Lanciatore di martello (Giovane atleta col gagliardetto), 1932, Fiume
32 Aroldo Bellini, Giuocatore di pallone col bracciale (Pilibulus), 1932 Forlì
33 Eugenio Baroni, Atleta su barca a vela, 1933 Venezia
34 Aroldo Bellini, Marciatore (Podista), 1932, Torino
35 Aroldo Bellini, Lottatore, 1931/1932, Treviso
36 Aldo Buttini, Atleta con l’asta, 1936?
37 Oddo Aliventi, Lanciatore di palla vibrata, 1931, Caltanissetta
38 Publio Morbiducci, Discobolo in riposo, 1938?
39 Carlo De Veroli, Pugile vittorioso (lottatore che saluta) 1932, Milano
40 Aldo Buttini, Pugile che si asciuga, 1938?
41 Carlo De Veroli, Sciatore, 1931/1932, Bolzano
42 Aroldo Bellini, Giuocatore di hockey, ca. 1935 ?
43 Bernardo Morescalchi, Arciere, 1932, Ravenna
44 Silvio Canevari, Arciere, 1930/1931, Rovigo
45 Attilio Selva, Lanciatore di giavellotto, 1930, Messina
46 Attilio Selva, Pugilatore, 1930, Rieti
47 Attilio Selva, Discobolo, 1930, Siena
48 Attilio Selva, Fromboliere, 1930, Alessandria
49 Silvio Canevari, David, 1930/1931, Pisa
50 Aroldo Bellini, Lanciatore della sfera, 1931/1932, Macerata
51 Aroldo Bellini?, Eroe medioevale, Sabaudia
52 Tommaso Bertolino, Lanciatore di disco, 1931, Palermo
53 Aroldo Bellini?, Atleta col fascio littorio, Littoria
54 Carlo De Veroli, Calciatore in riposo, 1931, Bari
55 Eugenio Baroni, Ercole cacciatore, 1933, Ancona
56 Carlo De Veroli, Pugilatore in riposo, 1931, Siracusa
57 Aroldo Bellini, Lanciatore di pietra, 1932/1933, Spezia
58 Eugenio Baroni, Atleta scalatore, 1933, Bergamo
59 Carlo De Veroli, Atleta che si asciuga (Nuotatore), 1932, Livorno
60 Silvio Canevari, Ercole, 1931, Brindisi

Bibliografia

  • Luigi Ballerini, Michelangelo Sabatino, Foro Italico, Power House Books. 2003 ISBN-10 ‏ : ‎ 157687169X ISBN-13 ‏ : ‎ 978-1576871690
  • Luca Masia, Dario Matteoni, Piero Mei. Fotografie di Marco Beck Peccoz, Il parco del Foro Italico. La storia, lo sport, i progetti, Silvana Editoriale, 2007, ISBN 9788836608843

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