La famiglia Bellelli di Edgar Degas

La famiglia Bellelli di Edgar Degas è un dipinto giovanile che raffigura i parenti dell’artista ritratti durate il soggiorno a Firenze del giovane Degas.

Edgar Degas, La famiglia Bellelli, 1858 – 1860, olio su tela, 200 x 250 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Indice

Descrizione de La famiglia Bellelli di Edgar Degas

La famiglia Bellelli è in posa all’interno di una stanza della sua abitazione. A destra la signora Bellelli è in piedi con la mano sinistra appoggiata a un tavolino e il volto di tre quarti con lo sguardo puntato lontano oltre il bordo destro del dipinto. La donna indossa un lungo abito nero che arriva fino a terra e porta i capelli annodati sulla nuca. Il suo volto è semplice e severo con una punta di malinconia.

Accanto a lei si trovano le due giovani figlie. Una di loro è seduta su una sedia proprio centro dell’opera mentre l’altra è in piedi accanto alla madre che le tiene la mano destra appoggiata sulla spalla. Le tue bambine indossano abiti neri e grembiulini bianchi decorati ai bordi. I capelli poi sono raccolti in alto da un nastrino scuro.

Il padrone di casa, Il barone Bellelli, è seduto sulla destra del dipinto su di una poltrona e da la schiena all’osservatore. Il suo viso è di profilo e mostra una folta barba e capelli radi sulla fronte. Inoltre indossa una pesante giacca da camera. In prossimità del bordo destro in basso compare la figura tagliata di un cagnolino.

La stanza è arredata con sobrietà ed eleganza. Sulla parete accanto alla figura della signora è appeso un disegno incorniciato da una grande cornice dorata. Sulla destra, sopra al camino un grande specchio riflette la parete opposta della stanza. Infine le pareti sono ricoperte da una carta azzurra fiorata e il pavimento da un tessuto decorato di colore giallo.

Interpretazioni e simbologia de La famiglia Bellelli di Edgar Degas

La famiglia Bellelli era composta dalla zia di Edgar Degas, Laurie de Gas, dal marito, il barone napoletano Gennaro Bellelli e dalle figlie Giovanna e Giulia di 7 e 10 anni. I coniugi abitavano in un villino di Firenze che la zia dell’artista non amava. Inoltre non era in buoni rapporti nemmeno con il marito considerato gretto e avido.

Il disegno a sanguigna appeso al muro, accanto alla zia Laurie, è il ritratto del nonno paterno Hilaire.

L’opera di Degas appartiene al genere del ritratto di famiglia in un interno. Degas trovò precedenti iconografici nella storia dell’arte rinascimentale italiana, in Velazquez e nella pittura fiamminga. Secondo gli storici inoltre si ispirò alle opere del francese Ingres.

Questo dipinto però non rappresenta semplicemente un esercizio di stile del giovane artista. Infatti Degas riuscire a comunicare la profondità psicologica dei personaggi ritratti. Sembra così di percepire la distanza della moglie dal barone che siede di schiena lontano dalla famiglia. Inoltre l’espressione della donna è lontana e malinconica e sembra esprimere in questo modo il disappunto per la sua vita matrimoniale. Le figlie invece sembrano più distanti ed estraniate dalla dinamica tra padre e madre. Giovanna accanto alla madre guarda verso l’osservatore e sembra sorpresa mentre Giulia seduta sulla sedia sembra impaziente di muoversi.

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La famiglia Bellelli di Edgar Degas si trova al musée d’Orsay di Parigi.

L’artista e la società. La storia dell’opera La famiglia Bellelli di Edgar Degas

Il dipinto di Degas risale alla fine degli anni cinquanta dell’Ottocento, 1858-1860. Degas era nato nel 1834 a Parigi e iniziò a dipingere quest’opera intorno all’età di 24 anni quando era ancora un giovane artista sconosciuto. L’artista compì il suo viaggio di formazione in Italia tra i 24 e i 26 anni.

Degas nel novembre del 1858 si trovava a Firenze, ospite della zia Laurie de Gas. La donna si trovava in Italia perché il padre risiedeva a Napoli e lei aveva sposato un Barone napoletano, Gennaro Bellelli. La famiglia fu costretta a trasferirsi a Firenze a causa delle simpatie del barone per Cavour e quindi antiborboniche. Il Granducato di Lorena era infatti all’epoca era un centro culturale molto vivo nel quale vigeva una certa tolleranza politica.

Il giovane Degas iniziò a viaggiare in Italia dal 1854 soggiornando spesso a Napoli. Nella città partenopea risiedevano molti suoi parenti zii e cugini. Il nonno paterno Hilaire risiedeva infatti a Palazzo Pignatelli di Monteleone.

Degas e i Macchiaioli

Durante il soggiorno a Firenze, il giovane artista, frequentò i Macchiaioli e gli intellettuali del Caffè Michelangelo. Il locale Infatti si trovava non lontano dal villino degli zii. Inoltre nei pressi dell’abitazione risiedevano anche Altamura, Banti e Fattori. Gli artisti ebbero così modo di vedere diverse volte l’opera nella sua progettazione tramite studi e bozzetti a colori e furono ammirati dalla grande tela. Secondo gli storici il dipinto non ispirò direttamente le ricerche dei pittori Macchiaioli. Piuttosto la loro ammirazione nacque dal fatto che si trattava di una ricerca molto vicina alla loro.

Degas impiegò diversi anni per terminare il lavoro. Infatti continuò a lavorare al dipinto una volta tornato a Parigi realizzando bozzetti e disegni. Inizialmente sembra che l’artista avesse pensato ad una composizione verticale che comprendeva solamente la zia e le due bambine. Decise quindi forse di inserire la figura dello zio in seguito.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de La famiglia Bellelli di Edgar Degas

La famiglia Bellelli di Degas è un dipinto che rivela la vicinanza dell’artista alle ricerche dei pittori Macchiaioli.

Il dipinto inoltre ricorda alcune opere dei maestri fiamminghi e in particolare i ritratti di van Dyck.

La tecnica

Il ritratto è un grande dipinto realizzato con colori ad olio su una tela di 200 x 250 cm.

Il colore e l’illuminazione

L’opera di Degas presenta un equilibrio tra colori caldi e freddi. La parete domina quasi interamente la fascia alta del dipinto con un colore azzurro che si ripete e riflette nello specchio e sul marmo del caminetto. Il pavimento invece è colorato con giallo ocra che si ritrova sulla giacca di Bellelli, sul tavolino e sui capelli del Barone. Inoltre le cornici dello specchio e del dipinto in alto sono di colore oro. Dominano poi al centro dell’opera le importanti masse di neri di impercettibile differenza rappresentati dagli abiti delle tre protagoniste e della poltrona del Barone. Oltre al contrasto di temperatura cromatica sono evidenti contrasti di luminosità creati dai grembiulini contro gli abiti neri delle giovani adolescenti.

L’illuminazione proviene dal centro a destra e colpisce i protagonisti della stanza diffusamente senza creare ombre profonde. Si notano solo alcune ombre leggere sulla parete, in prossimità del caminetto, a sinistra in basso a partire dai piedi della giovane e sotto la poltrona del barone Belelli.

Lo spazio

La scena è ripresa frontalmente e le figure dei quattro familiari si delineano contro la parete di fondo. La profondità quindi è limitata allo spazio contenuto tra il primo piano e il muro coperto dalla tappezzeria blu.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di forma rettangolare è sviluppato in orizzontale. L’inquadratura poi incornicia l’intera famiglia e una parte della stanza.

La struttura compositiva

Al centro del dipinto si trova una delle figlie di Bellelli i cui bordi del grembiulino seguono quasi perfettamente le diagonali dell’opera. La struttura compositiva colloca sulla fascia centrale personaggi che sono disposti simmetricamente rispetto alla giovane. Infatti a sinistra è evidente la grande massa piramidale creata dalle figure della madre e della figlia. A destra invece il mezzo busto del barone si integra con la poltrona vista dal retro e il gruppo del camino con lo specchio. Inoltre nella metà superiore prevalgono le linee ordinate e ortogonali degli arredi mentre nella fascia riservata ai personaggi prevalgono le linee oblique create dai loro profili e da quelli dei grembiulini bianchi.

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Bibliografia

  • Paul Valéry, Degas danza disegno, Curatore: B. Dal Fabbro, SE, Collana: Testi e documenti, 2015, EAN: 9788867231461
  • Alessandra Borgogelli, Degas, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017, EAN: 9788809994294

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 8 ottobre 2020.

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