Il Murales di Maradona dei quartieri spagnoli di Mario Filardi

Il Murales di Maradona dei quartieri spagnoli di Mario Filardi è diventato un monumento alla memoria del grande calciatore argentino.

Mario Filardi, Murales di Maradona, 1990, mixed media, misure. Napoli, Quartieri Spagnoli, Via Emanuele de Deo al n. 60

Il Murales di Maradona dei quartieri spagnoli si trova sulla facciata laterale di un palazzo in Via Emanuele de Deo al n. 60. È stata la prima opera urbana dipinta in onore del calciatore argentino, tanto amato dai napoletani. Mario Filardi lo dipinse nel 1990. Salvatore Iodice compì un primo restauro nel 2016 e poi Francisco Bosoletti intervenne nuovamente nel 2017.

Descrizione del Murales di Maradona dei quartieri spagnoli di Mario Filardi

Maradona, nel murales che lo ritrae, è rappresentato con grandi dimensioni mentre procede in avanti. Il calciatore indossa la maglia azzurra numero 10 del Napoli che riporta la scritta dello sponsor. Il viso di Maradona è in parte coperto dall’ombra creata dai capelli che sono mossi dall’aria durante l’azione di gioco. Nella versione originale, dipinta da Mario Filardi, Maradona indossava un vero orecchino di Swarowski che, pare essere stato ritrovato e rimesso al suo posto.

Interpretazioni e simbologia del Murales di Maradona

Il Murales di Maradona dei quartieri spagnoli di Mario Filardi è iconico nella sua monumentalità e rappresenta bene un eroe popolare. Il calciatore, infatti, appare colto durante un’azione di gioco. Maradona avanza verso coloro che lo osservano dal basso, con fare deciso e senza timore. Il viso è frontale, fiero ed esprime coraggio, i capelli sono folti e mossi dal vento. La sua immagine ricorda così quella di un eroe classico che affronta la sua prova senza paura perché è consapevole che la vittoria sarà sua. Maradona in quest’opera di Mario Filardi diventà così un vero eroe popolare anche grazie al suo stile semplice e immediato.

RAI – Napoli, Quartieri Spagnoli. Il restauro del murales di Maradona ha occupato la finestra di un’abitazione. La sua faccia scomparirebbe aprendo le imposte ma i proprietari, devoti tifosi del grande calciatore argentino, promettono che la finestra non sarà aperta mai più, anche se si tratta della finestra del bagno.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

A Napoli si possono ammirare alcuni murales che celebrano il mito di Diego Armando Maradona, il grande calciatore, scomparso il 25 novembre del 2020. Il Murales di Maradona dei quartieri spagnoli si trova sulla facciata laterale di un palazzo in Via Emanuele de Deo al n. 60. I Quartieri Spagnoli sono una zona popolare e molto vissuta di Napoli, ricca di una grande tradizione. Mario Filardi, un ragazzo napoletano di 23 anni, lo realizzò nel 1990 per celebrare il secondo scudetto del Napoli. Filardi, che al tempo abitava nei quartieri spagnoli, realizzò l’opera lavorando tre giorni e tre notti. Un gruppo di tifosi napoletani, residenti nel quartiere, sovvenzionarono il giovane artista con una colletta e lo aiutarono dal basso. Erano guidati da Antonio Esposito detto Bostik, capo degli ultrà Teste Matte. Al termine dei lavori i tifosi inaugurarono il Murales con una grande festa.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Mario Filardi realizzò il Murales con vernici industriali che, nel tempo, hanno subito un forte degrado. Già a partire dal 1998 l’immagine iniziò a sbiadirsi, soprattutto nella zona del viso. Inoltre, otto anni dopo l’inaugurazione dell’opera gli inquilini dell’appartamento aprirono una finestra proprio in corrispondena del viso del calciatore. Non mancarono le proteste ma ila figura dipinta andò incontro ad un inevitabile rovina.

Negli anni si decise di recuperare il murales e mantenere viva la memoria di Diego Armando Maradona, Purtroppo, Mario Filardi, era morto così Salvatore Iodice, un artigiano del posto, nel 2016, decise di restaurarlo. Loiodice, per raggiungere l’immagine di Maradona, utilizzò un carrello elevatore fornito dal Comune di Napoli. Nel 2017, lo street artist argentino Francisco Bosoletti intervenne a sua volta sul viso del calciatore.

Chi era Mario Filardi, l’autore del Murales di Maradona dei quartieri spagnoli

Mario Filardi, nato nel 1967, al tempo della realizzazione del murales aveva circa 23 anni. Filardi, dall’età di 18 anni, aveva lavorato come cameriere anche all’estero e conosceva diverse lingue. La sua passione artistica lo aveva però sempre accompagnato anche se non aveva portato a termine gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Si prestava, però, volentieri a disegnare le immagini dei manga sui giubbotti di molti ragazzini. Grazie alla sua abilità nel disegno praticava anche tatuaggi che realizzava con la lametta.

Nel quartiere era benvoluto da tutti e quando ritornava a casa dalle stagioni era molto ricercato. Lo aiutava di certo anche il suo aspetto molto curato e la sua passione per il fitness che praticava con regolarità. Proprio come un manga, Filardi interpretò l’immagine di Maradona nella sua opera di street art. Il ragazzo era un gran tifoso del Napoli e di Diego Armando Maradona e alla passione della pittura unì la fede calcistica. Mario Filardi dopo aver realizzato altri Murales in altre città del mondo, morì a Zurigo 3 giugno 2010, a Zurigo, a 43 anni in circostanze non chiarite.

I murales su Diego Armando Maradona a Napoli e dintorni

A Napoli sono presenti altri murales che ricordano il calciatore. A San Giovanni a Teduccio si può ammirare il grande murale dipinto su un palazzo da Agoch Jorit. Nello Petrucci, sempre a Napoli ha realizzato una figura di Maradona che sale in cielo nello Stadio San Paolo. La nuova stazione Cumana della Mostra si possono vedere altri due murales dipinti da Fabio della Ratta e Domenico Olivieri. A Quarto, nel 2021, Agoch Jorit, napoletano con madre olandese ha realizzato un secondo murales su un palazzo pololare di Quarto, nei pressi di Napoli. In questo ritratto compaiono i segni sul viso, che rappresentano la ciffra stilisticha di Jorit, e Maradona è rappresentato giovane, quando giocava nel napoli. Infatti, si vede appena, ma indossa la maglietta azzurra e il suo orecchino di Swarovski.

Maradona di Quarto di Jorit Agoch
Maradona di Quarto di Jorit Agoch

Jorit ha nascosto sotto il murales un messaggio: “Tu lo chiamo dio ma io non lo conosco, vive in cielo il tuo dio e noi siamo in un fosso, il mio D10 non giustifica le contraddizioni, lui si schiera e combatte, non rimanda al domani, lui non deve incarnare le mie aspirazioni lui mangia con me procediamo a tentoni. Tu lo chiami dio, ma il mio D10 non vive in cielo non sa neanche volare se ho bisogno di lui non lo devo pregare non divide le acque non moltiplica i pani il mio D10 è la mia pancia e muove lei le mani.” Poi aggiunge una frase celebre di Maradona: “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires”.

Maradona di San Giovanni di Jorit Agoch
Maradona di San Giovanni di Jorit Agoch

Mario Casti Farina ha realizzato un Murale di Maradona in compagnia della figlia presso il vecchio centro Sportivo Paradiso a Soccavo. A Gragnano si può vedere l’opera di Leticia Mandragora mentre a Quarto ha realizzato un secondo murale di Maradona. Infine, all’interno dei giardini del porto di Pozzuoli si trova un’altra opera di Mario Casti Farina.


Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del Murales di Maradona dei quartieri spagnoli di Mario Filardi

Mario Filardi partì da una piccola immagine fotografica e riportò il disegno in stile manga sulla facciata laterale del palazzo di Via Emanuele de Deo al n. 60 a Napoli. L’immagine originale disegnata da Filardi è molto vicina alla tecnica fumettistica, bidimensionale e priva di chiaroscuri. Per questo, il suo impatto sullo spettatore è immediato. Le diverse parti del corpo sono evidenziate con campiture uniforme di colori brillanti delimitate da una linea di contorno chiara. Il viso che si può ammirare oggi è opera dello street artist Francisco Bosoletti che ha applicato un deciso chiaroscuro all’incarnato. Con la stessa tecnica, Bosoletti ha modellato le ciocche di capelli scuri.

La tecnica

Mario Filardi realizzò il Murales di Maradona dei quartieri spagnoli utilizzando vernici acriliche stese a pennello. La maglietta, e il viso in origine, erano coperte da una campitura di vernice uniforme delimitata da un segno di contorno. Sul viso, i lineamenti erano definiti con linee nere per il naso e bianche per il profilo del viso. Stesse linee bianche definivano anche la maglietta e le altre parti dell’immagine. La tecnica semplificata, oltre ad essere un tratto distintivo della pittura di Filardi, si era anche resa necessaria per ritagliare il ritratto dal fondo irregolare della parete. Infatti, come si può notare nelle foto dell’epoca, l’intonaco risulta grigio e macchiato. Sicuramente i colori brillanti e compatti risultarono di grande effetto una volta terminato il murales.

Il colore e l’illuminazione

Nel Murales di Maradona i colori sono privi di chiaroscuro. Solo il viso del calciatore, restaurato, presenta alcune ombre scure che creano una maggiore espressività. Sull’immagine del Murales di Maradona domina l’azzurro della maglietta da calcio, mentre in basso i pantaloncini bianchi si evidenziano contro l’intonaco del muro. Non è quindi presente la ricostruzione di una illuminazione e la figura, bidimensionale, si ritaglia contro la superficie grigia e irregolare.

Diego Armando Maradona. La storia di un mito

Diego Armando Maradona è nato a Lanús nella provincia di Buenos Aires in Argentina il 30 ottobre 1960. Il campione è morto a Tigre il 25 novembre 2020, una cittadina anch’essa nella provincia di Buonos Aires. Maradona è conosciuto come un grande calciatore, ma ha svolto anche l’attività di allenatore di calcio e dirigente sportivo argentino. Ricoprì il ruolo di centrocampista offensivo, e per questo ottenne una grande notorietà. La sua fama è dovuta anche al suo carattere a alla sua capacità di comunicare con le tifoserie. Maradona fu campione del mondo nel 1986. Inoltre, il calciatore ottenne il titolo di vicecampione del mondo nel 1990 con la nazionale argentina. Grazie alla sua abilità in campo, i media lo definirono El Pibe de Oro, cioè il ragazzo d’oro.

Quando Diego Armando Maradona giunse al Napoli, dal Barcellona, era già un calciatore famoso. Il calciatore aveva manifestato la sua voglia di cambiare e Totonno Juliano, dirigente del Napoli, iniziò la trattativa per il passaggio. Il costo era altissimo per il tempo, 13 miliardi di lire del tempo, circa 6.700.000 di euro. Infatti, nessun calciatore era stato ceduto per una tale cifra. La trattativa andò per le lunghe lasciando i tifosi napoletani con il fiato sospeso. Finalmente, sabato 30 giugno 1984 viene diffusa la notizia che Maradona sarebbe passato al Napoli.

I tifosi, e anche i meno tifosi, esultano e la città è in festa. Il calciatore arriva a Roma il Roma mercoledì 4 luglio 1984, si sottopone alle visite e parte per Napoli firma il contratto e viene portato a Capri per la cena. Il giorno dopo, giovedì 5 luglio 1984, si presenta finalmente a settantamila tifosi allo stadio di San Paolo che lo accolgono esultanti. Hanno tutti pagato un biglietto simbolico di mille lire, 50 centesimi di euro, che andranno in beneficienza. Questo sarà piaciuto a Maradona che da sempre si è schierato dalla parte del popolo. Continua…

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Bibliografia

  • Diego Armando Maradona (Autore), A. Bracci (Traduttore), Io sono El Diego, Fandango Libri, 2010, ISBN-10 8860441579 ISBN-13 978-8860441577
  • Boris Sollazzo (Autore), Roberto Recchioni (Artwork), Alessandro Di Battista (Presentazione), Luigi De Magistris, DiegoPolitik. Maradona, l’ultimo grande leader del ‘900, Bibliotheka Edizioni, 2023, ISBN-10 8869347885 ISBN-13 978-8869347887
  • Paquito Catanzaro, Il Dio del pallone. Ascesa e caduta di Diego Armando Maradona nella letteratura, DFG Lab 2024, ISBN-13 979-1280642516

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 16 gennaio 2025.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di dedicate a Diego Armando Maradona intitolate:

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