Girotondo di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Girotondo è un dipinto dalla cornice circolare di Giuseppe Pellizza da Volpedo che rappresenta un gruppo di bambini che giocano felici nel bosco.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Girotondo, 1906, olio su tela, diametro 101 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Indice

Descrizione di Girotondo di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Un gruppo di bambini e bambine si trova al centro di una radura illuminata dal sole. Si tengono per mano e stanno compiendo un girotondo. Le bambine indossano vesti fluenti e dai colori sgargianti. Tra di loro e l’osservatore si alza un grande albero dai rami contorti. Inoltre, altri alberi in fiore sembrano circondare e proteggere il gioco dei piccoli. In primo piano, siedono due di loro. Il bambino, a destra pone le mani sul capo della bambina di sinistra. Il sole filtra tra le fronde e illumina a tratti l’erba in primo piano. Sul fondo, invece, il prato è in piena luce. L’orizzonte è chiuso dalle colline che si alzano verso il cielo nel quale corrono piccole nubi bianche.

Interpretazioni e simbologia di Girotondo di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Il dipinto di Pellizza da Volpedo è conosciuto anche come “Idillio primaverile“, “Idillio campestre nei prati della Pieve a Volpedo” o “Rondò di bambini“.

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Pellizza da Volpedo espose Girotondo nel 1903, alla V Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.

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Lo stile del dipinto Girotondo di Giuseppe Pellizza da Volpedo

La Galleria d’Arte Moderna di Milano acquistò Girotondo dagli eredi dell’artista, nel 1919. Pellizza da Volpedo fu un importante esponente del Divisionismo italiano nato sul finire dell’Ottocento. Infatti, nel 1891 alla Triennale di Brera si inaugurò la prima mostra di giovani artisti divisionisti. Tra di loro di erano Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Angelo Longoni, Gaetano Previati e Vittore Grubicy de Dragon che fu anche il gallerista del gruppo. Giuseppe Pellizza da Volpedo abbracciò, così, la sperimentazione del colore diviso.

Nel dipinto Girotondo i colori puri sono accostati sulla tela tramite piccoli segni. Il colore delle figure si apprezza, quindi, osservando il dipinto in lontananza. Tale tecnica permise di creare superfici vibranti dalla forte luminosità. Il soggetto di Girotondo è particolarmente felice e si può definire Simbolista. Infatti, il dipinto è vicino a L’amore alla fonte della vita (Gli amanti alla fonte della vita) del 1896 e L’angelo della vita del 1894 di Giovanni Segantini.

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