La Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini si trova a Roma al centro di Piazza Navona ed è considerata un capolavoro di arte barocca.
Gian Lorenzo Bernini, Fontana dei Quattro Fiumi, 1651, travertino, marmo, granito, bronzo, h 30 metri. Roma, piazza Navona
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Indice
Descrizione della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini
Quattro giganti nudi siedono ai quattro lati della vasca appoggiati allo scoglio centrale. Uno di loro indica lo stemma della famiglia Pamphili. Un secondo copre il proprio volto con un panno. Un terzo poi sostiene un sacco dal quale traboccano monete preziose. Il quarto gigante, infine, regge un lungo remo. Tra le figure umane si individuano anche alcuni animali. In alto una colomba, diversi delfini in posizione eretta, un cavallo, un rettile corazzato, un leone, un dragone. Inoltre si vedono un serpente marino, un serpente terreno e un grande pesce. Per ambientare la scena allegorica Bernini inserì piante e alberi che emergono dall’acqua. Nella parte alta sopra le sculture si trova la copia romana di un obelisco egizio, l’Obelisco Agonale, proveniente dal circo di Massenzio.
Interpretazioni e simbologia della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini
La quattro grandi figure umane rappresentano i fiumi Nilo, Gange, Danubio e Rio de la Plata. Sulla fontana inoltre domina lo Spirito Santo sotto forma di colomba. Tale simbolo è interpretato come l’emblema di Papa Innocenzo X ma anche come il trionfo della Chiesa Cristiana Cattolica nei quattro continenti. Le quattro grandi figure personificano altrettanti fiumi. Il Gange regge un remo per ricordare la sua facile navigabilità. Il Rio de la Plata poi porta un sacco di monete preziose che ricordano il colore delle sue acque. Il Nilo invece si copre il volto per indicare le sue sorgenti ancora sconosciute ai tempi. Infine in Danubio indica l’emblema della famiglia Pamphili.
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Papa Innocenzo X commissionò la Fontana dei Quattro Fiumi a Gian Lorenzo Bernini che era all’epoca un importante esponente dell’arte e dell’architettura Barocca.
La Fontana dei Quattro Fiumi si affaccia sulla chiesa di Sant’Agnese in Agone, edificio realizzato su progetto dell’architetto Francesco Borromini. L’architetto era notoriamente un avversario del Bernini e secondo la leggenda il Rio del la Plata alza una mano nella direzione della chiesa come gesto di difesa. In realtà l’edificio del Borromini fu edificato nel 1652, quindi dopo l’allestimento della fontana di Bernini.
L’artista e la società. La storia della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini
La Fontana dei Quattro Fiumi è al centro di Piazza Navona a Roma. Gian Lorenzo Bernini progettò il monumento e lo realizzò tra il mese di luglio 1648 e il mese di giugno 1651. Giovan Maria Franchi realizzò lo scoglio nel 1648. Giacomo Antonio Fancelli invece scolpì il Nilo nel 1650. Claude Poussin poi realizzò il Gange nel 1651. Antonio Raggi è l’autore del Danubio del 1650 mentre Francesco Baratta ideò il Rio de la Plata nel 1651. Al tempo, gli intellettuali e i letterati apprezzarono molto la fontana del Bernini.
Bernini e Francesco Borromini furono protagonisti di un conflitto professionale che ha fatto nascere alcuni aneddoti che sfumano nella leggenda. Anche la commissione per la Fontana dei Quattro Fiumi rientra così in questi racconti.
Probabilmente, la contesa tra due potenti famiglie romane è alla base del cattivo rapporto tra i due architetti. Infatti Papa Urbano VIII Barberini era protettore di Gian Lorenzo Bernini. Il successore del pontefice, Papa Innocenzo X Pamphili cercò però in ogni modo di cancellare la memoria del predecessore.
Bernini fu così messo da parte e gli venne affidato il completamento dell’ultimo tratto della conduttura della futura Fontana di Trevi. Lo scultore per ottenere la commissione della importante Fontana dei Quattro Fiumi ricorse ad uno stratagemma. Realizzò un modello in argento alto un metro e mezzo e lo regalò a donna Olimpia Maidalchini, cognata di Papa Innocenzo X. La donna così fece pressione sul pontefice che concesse la commissione a Bernini a scapito di Borromini.
Il Papa per finanziare le elevate spese per la realizzazione della fontana del Bernini ricorse alla tassazione del pane. Questa scelta determinò così la riduzione del peso della pagnotta. La popolazione incolpò la cognata del Papa ritenuta responsabile della commissione.
Il modellino della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini
Rispetto al modello in scala progettato da Bernini, la fontana realizzata risulta diversa. Infatti le dimensioni delle figure che la popolano nel modellino sono ridotte. Diversi sono anche alcuni elementi che rappresentano i fiumi. Inoltre il modello presenta residui di colori quindi si presuppone che lo scultore volesse realizzare le statue in bronzo. Utilizzando invece il travertino le statue assunsero dimensioni e proporzioni maggiori per poter sostenere l’obelisco.
Il restauro
Nel 2009 la Fontana dei quattro fiumi subì un restauro che durò due anni. Gli agenti meteorologici infatti aveva causato molti danni come il guano dei piccioni che popolano la piazza. I tecnici quindi hanno ripulito le statue e installato un dissuasore elettrico che tiene lontani i volatili.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini
La Fontana dei Quattro Fiumi rappresenta un capolavoro barocco. La caratteristica stilistica più innovativa e scenografica fu quella di sospendere l’obelisco nel vuoto. Infatti il pesante manufatto non poggia su una base centrale ma sugli spigoli lasciando uno spazio vuoto al di sotto di esso. L’architetto aveva già applicato lo stesso principio nella Fontana del Tritone nel 1643.
Nell’insieme la plasticità plastica è stemperata nella concezione pittorica dei materiali. Infatti questa caratteristica di imitazione tra le arti fu alla base dell’estetica barocca.
La tecnica
La Fontana dei quattro fiumi è costruita con diversi materiali quali travertino, marmo, granito e bronzo. Le grandi statue dei Quattro Fiumi sono scolpite nel marmo. Lo scoglio centrale invece è composto da travertino.
La luce sulla scultura
In origine le diverse figure della Fontana dei Quattro Fiumi erano dipinte con vivaci colori che accentuavano la resa pittorica. Inoltre in vari punti Bernini sottolineò il carattere allegorico della scena con particolari in oro. Attualmente è possibile valutare l’effetto della luce ambientale che variando durante il giorno e le stagioni crea effetti diversi sulle forme.
In ogni caso la scultura di Bernini tende a valorizzare la leggerezza delle forme attraverso la creazione di chiaroscuri formali. Le ombre profonde e le zone in luce infatti creano effetti pittorici simili alla rappresentazione di un dipinto piuttosto che valorizzare le masse e il peso dei materiali.
Il rapporto con lo spazio
Lo spazio intorno alla fontana è percorribile dall’osservatore che ha così la possibilità di osservare da varie angolazioni il gruppo di figure. La sua esperienza quindi si trasforma in una osservazione circolare che si sviluppa nel tempo di percorrenza.
Inoltre molti particolari sono nascosti tra le rocce e offrono così una esperienza narrativa e spettacolare a coloro che si soffermano ad ammirare le sculture. Infine occorre considerare che Bernini ha progettato un micromondo organizzando nel limitato spazio della fontana elementi naturali, animali e umani che rappresentano i quattro continenti allora conosciuti.
La struttura
La Fontana dei Quattro Fiumi è considerata un’opera architettonica e scultorea. Inoltre la sua struttura è un evidente esempio di macchina scenografica barocca. L’obelisco sembra sospeso nel vuoto. Le figure dei fiumi risultano poi piuttosto possenti al fine di sostenere il peso dell’obelisco.
La base della fontana è rappresentata da una vasca ellittica appoggiata a livello della pavimentazione della piazza. Verso l’alto si trova poi il gruppo statuario dei quattro fiumi. Infine, sospeso in alto si trova l’obelisco che poggia sui soli spigoli e non su una solida base centrale.
Le statue che decorano la fontana presentano dimensioni maggiori rispetto al reale. Bernini utilizzò anche la presenza dell’acqua per creare una composizione equilibrata. Infatti diversamente da altre fontane l’acqua sgorga da varie bocche e confluisce nella vasca centrale.
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Bibliografia
- Jake Morrissey, Geni rivali. Bernini, Borromini e la creazione di Roma barocca, 20 maggio 2010, Laterza, Collana: Economica Laterza, EAN: 9788842093329
- Tomaso Montanari, La libertà di Bernini. La sovranità dell’artista e le regole del potere, 4 ottobre 2016, Einaudi Collana: Saggi, EAN: 9788806203498
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 11 agosto 2021.
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