Donna in piedi di Alberto Giacometti

Donna in piedi di Alberto Giacometti è un esempio molto noto di scultura filiforme elaborata dallo scultore svizzero negli anni Quaranta del Novecento.

Alberto Giacometti, Donna in piedi di Alberto Giacometti, 1947 (fusione del 1957), bronzo, altezza 153 cm. Venezia, Peggy Guggenheim Collection

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Descrizione di Donna in piedi di Alberto Giacometti

La scultura di Alberto Giacometti riproduce una figura femminile molto semplificata e dalla forma stirata verso l’alto. La struttura sottile e filiforme evoca una posizione statica. Infatti, le gambe sono rappresentate da uno stelo privo di anatomia che poggia su due piedi ravvicinati e fusi in un unico elemento a forma di cuneo. Le braccia sono distese in basso e aderenti al corpo mentre sul busto, appena accennato, si intravede un principio di seno. Infine, la testa è similmente abbozzata e coronata da capelli lunghi e mossi che ricadono sulle spalle. La superficie del bronzo è scabra e non uniforme.

Interpretazioni e simbologia di Donna in piedi di Alberto Giacometti

Donna in piedi o Donna “Leoni” è il titolo in lingua italiana della scultura di Alberto Giacometti. Il titolo originale in francese è invece Femme debout (“Leoni”).

Le sculture filiformi di Giacometti, secondo gli esperti, comportano alcune contraddizioni percettive disposte volontariamente dall’artista. In particolare, le figure sembrano viste da lontano e, quindi, la loro immagine è assottigliata dagli effetti della luce che comprime i lati della loro sagoma più scura come appare in controluce.

I curatori della Fondazione Guggenheim, inoltre, sottolineano il tratto ossessivo che emerge dalla ripetizione, nelle diverse sculture dello stesso soggetto, in posa statica. Inoltre, valutando l’impressione di evanescenza della figura, pongono il tema della sopravvivenza dell’essenza dell’individuo nonostante la scomparsa del corpo. Da inizi surrealisti, Giacometti si avvicinò ai temi dell’Esistenzialismo e proprio queste riflessioni lo portarono a sperimentare l’evanescenza del corpo.

Alberto Giacometti adattò le idee sorte nell’ambito dell’Esistenzislismo e creò delle rappresentazioni fisiche che riflettono su diversi aspetti filosofici. Intanto, sulla consapevolezza della componente immateriale degli individui. Quindi, sull’inconsistenza del corpo che ospita l’immaterialità della persona.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Donna in piedi è esposta presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, sede affiliata alla Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, con numero di inventario 76.2553 PG 134. Alberto Giacometti realizzò la fusione esposta a Venezia su richiesta della collezionista Peggy Guggenheim.

L’artista e la società. La storia dell’opera Donna in piedi di Alberto Giacometti

Donna in piedi risale al 1947. La copia realizzata per la fondazione Peggy Guggenheim invece è una fusione del novembre del 1957. Giacometti elaborò le sculture dai corpi sottili e filiformi intorno agli anni 1942-1946.

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Lo stile di Donna in piedi di Alberto Giacometti

Questa scultura è considerata dagli storici un primo esempio di stilizzazione formale che caratterizzò la fase matura della carriera artistica di Alberto Giacometti. Infatti la figura della donna dal corpo filiforme è stirata verso l’alto e presenta l’aspetto delle sculture più note dell’artista svizzero. Il paragone con un’altra celebre sua scultura, La donna che cammina, rivela che Donna in piedi è più sottile e pare aver perso materialità. Rimane però la fissità frontale della posizione che isola la figura dal contesto espositivo.

La superficie della scultura è scabra, percorsa interamente da asperità e grumi di materia che appesantiscono la sottile struttura verticale creando ricchi effetti di chiaroscuro.

La tecnica

Alberto Giacometti realizzò la sua opera tramite una fusione in bronzo di 153 cm d’altezza compresa la base.

La luce sulla scultura

Donna in piedi di Alberto Giacometti presenta una superficie scura e difforme che appesantisce l’aspetto sottile e trasforma il corpo della donna in un segno grafico. Infatti, la luce sembra completamente assorbita dalla materia che diventa scura e incisiva.

Rapporto con lo spazio

La presenza estremamente contratta della scultura Donna in piedi di Alberto Giacometti la trasforma in un segno scuro che fende lo spazio. L’osservatore, quindi, si pone frontalmente per cogliere la sua posizione che però, proprio per la sua incorporeità, si propone simile da ogni prospettiva la si guardi.

La struttura

Donna in piedi presenta una forma a colonna, priva di forme estroflesse. La sua struttura sottile è simmetrica se osservata frontalmente e rappresenta la fissità del corpo.

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Bibliografia

  • Alberto Giacometti, Scritti, Abscondita, collana Carte d’artisti, 2001, ISBN 9788884165619
  • Catherine Grenier e altri autori, Alberto Giacometti: Le Reel Merveilleux, ‎Skira; 1° edizione 2021, ISBN-10 ‎2370741597 ISBN-13 ‎978-2370741592

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 25 giugno 2022.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Alberto Giacometti, Donna in piedi di Alberto Giacometti, sul sito della Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

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