Domenico de Bernardi, la vita e le opere

Domenico de Bernardi fu un artista molto legato al suo territorio e dopo un viaggio in Libia tornò a dipingere a Besozzo, il suo paese di origine.

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Nascita di Domenico de Bernardi

1892. Domenico de Bernardi nacque a Besozzo il 21 febbraio 1892 all’età di 71 anni.

Il contesto familiare

Il padre di Domenico de Bernardi era il direttore di una importante industria.

Formazione di Domenico de Bernardi

1909. All’età di 17 anni l giovane de Bernardi si iscrisse alla facoltà di ingegneria presso l’Università di Padova per acconsentire alle richieste del padre. Ma nel 1911 abbandonò gli studi. De Bernardi infatti era interessato a dipingere ed iniziò così la sua carriera da pittore autodidatta.

Maestri di Domenico de Bernardi

Cavaleri fu il suo primo maestro ma de Bernardi durante gli studi lesse molto e si formò così una solida cultura umanistica.

Amicizie d’artista

L’artista conobbe Aldo Carpi e Lodovico Cavaleri due artisti che lo spinsero a intraprendere la sua strada nell’arte.

La vita privata e affettiva

Pur vivendo sempre a Besozzo dove si trovava lo studio, De Bernardi viaggiò molto. Infatti fu sempre alla ricerca di nuove impressioni per realizzare i suoi paesaggi. Negli anni Trenta del Novecento, l’artista compì un viaggio in Libia.

Domenico De Bernardi nel secondo dopoguerra si ritirò a Besozzo dove dipinse in isolamento. Furono molti gli artisti che si appartarono in seguito alle conseguenze del cambio politico in Italia. Infatti mutarono gli equilibri anche nell’ambiente dell’arte, della critica e del mercato espositivo orientato alle esperienze dell’arte statunitense.

L’evoluzione dello stile

Durante il viaggio in Libia de Bernardi acquisì una tavolozza più colorata e brillante. Questa tonalità solare si ritrova infatti nei paesaggi dipinti dopo il suo rientro. I paesaggi che prima presentavano una dominante grigia si fanno più brillanti.

La carriera espositiva di Domenico de Bernardi

1921. Il giovane artista nel 1921, a 28 anni, espose i suoi lavori presso la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Da questo momento la sua carriera prese il via e partecipò a diverse mostre in Italia. Alcune di queste si svolgono alla Galleria Pesaro e alla Società Permanente di Milano.

Nel periodo tra le due Grandi Guerre Mondiali De Bernardi diventò un artista affermato e partecipò ad importanti mostre in Italia e all’estero. Fu presente inoltre alla Biennale d’Arte Internazionale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.

La morte di Domenico de Bernardi

Domenico de Bernardi morì a Besozzo il 13 luglio 1963.

A Besozzo di Domenico de Bernardi

post 1923. A Besozzo, post 1923, olio su tavola, 41 x 33 cm. Varese, Museo di arte moderna e contemporanea

Aprile sul Bardello

1937. Aprile sul Bardello, post 1937, olio su tavola, 38 x 27 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

Il mio studio a Besozzo

1947. Il mio studio a Besozzo, 1947, olio su tela, 80 x 60 cm. Varese, Museo di Arte Moderna e Contemporanea

I paesaggi di Domenico De Bernardi

Post 1923. Il Sacro Monte dal Campo dei Fiori in una sera di maggio, post 1923, olio su tavola, 22,5 x 33 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

De Bernardi amò molto dipingere il paesaggio e i luoghi che lo animano. Infatti le sue opere ritraggono spesso piccoli centri abitati della sua zona come la veduta del Sacro Monte di Varese che riprenderà più volte nei suoi lavori. Questa località ebbe una grande importanza per i fedeli ancora negli anni di attività di De Bernardi. Infatti molti pellegrini percorrevano il tracciato sul quale si trovano le cappelle del Sacro Monte. L’artista riprende la località da varie angolazioni come si vede ne Il Sacro Monte dal Campo dei Fiori in una sera di maggio e Sacromonte di Varese custoditi presso la Museo Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Varese.

Zinnie

post 1923, Zinnie, post 1923, olio su cartone, 58 x 55 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

De Bernardi non dipinse solo paesaggi ma si dedicò anche alla natura morta della quale Zinnie del Museo di arte Moderna e Contemporanea di Varese è un esempio. I critici considerano le nature morte dipinti riusciti al pari dei paesaggi per i quali l’artista è noto.

Veduta della strada del Mirasole a Varese

post 1945. Veduta della strada del Mirasole a Varese, post 1945, olio su tela, 56 x 47 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

Pomeriggio invernale

post 1936, Pomeriggio invernale, post 1936, olio su tela, 71 x 61 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

Nevicata a Besozzo

post 1943. Nevicata a Besozzo, post 1943, olio su tavola, 35 x 45 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

Sacro Monte di Varese

1934. Sacromonte di Varese, 1934, olio su tavola, 104,5 x 94,5 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

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