Diadumeno di Policleto

Il Diadumeno di Policleto è una scultura di epoca classica che rappresenta un atleta vittorioso nell’atto di cincersi la fronte con una fascia.

Policleto, Diadumeno, copia romana da un originale greco del 450-425 a.C. circa, marmo, 195 cm. Atene, Museo Archeologico Nazionale

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Indice

Descrizione del Diadumeno di Policleto

Un giovane atleta alza le braccia e si cinge la fronte con una fascia.

Questa statua di Policleto è detta Diadúmenos, che si può tradurre come “colui che si cinge la fronte (con la benda della Vittoria). La benda usata dagli atleti era detta “tenia”. La scultura rappresenta quindi un atleta vincitore. Le statue di atleti vittoriosi furono uno dei soggetti comuni nella statuaria greca. Un’altra opera che celebra le imprese sportive è l’Atleta di Fano.

Policleto realizzò la statua verso il 450-425 a.C. Dell’originale di Policleto nel tempo sono state realizzate numerose copie. Di queste la più famosa è il Diadumeno di Delo conservato ad Atene. Delle quasi trenta copie un’altra molto importante è il Diadumeno di Vaison-la-Romaine, esposto al British Museum Londra. Nello stesso museo si trova anche il Diadumeno Farnese.

La scultura fu ritrovata a Delo presso la Casa del Diadumeno ed è una copia del 100 a.C. circa. L’originale invece è del 450-425 a.C. Presso Metropolitan Museum di New York esiste un esemplare integrato successivamente che risale all’epoca flavia. Al Museo del Louvre di Parigi sono presenti poi una testa ed un torso. Ancora due teste si trovano al Museo Barracco di Roma e al Museo nazionale di Venosa. Presso il Museo di antichità di Torino si trova il torso che apparteneva alle Collezioni Sabaude.

Il ceppo presente sulla destra coperto da un himation (ἱμάτιον), fu aggiunto dal copista. I restauratori in occasione di un recente intervento scoprirono che il viso era dorato.

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Lo stile

Il modellato del corpo è potente e mette in evidenza le masse muscolari. Inoltre Policleto intese applicare una “mimesis” cioè un’attenzione alla rappresentazione reale della posizione e della resa anatomica. Nonostante questo l’osservazione dal vero risulta integrata da una evidente idealizzazione delle forme.

La statua del Diadumeno presenta una struttura a “chiasmo” come solitamente viene descritto nel più famoso Doriforo di Policleto. Lo scultore utilizzò questa formula compositiva per rendere la posizione del soggetto più naturale ed elegante. Si tratta nell’alternanza incrociata di arti in flessione e in estensione. Nel caso del Diadumeno la sua gamba destra è tesa a sostenere il peso del corpo mentre il braccio sinistro è più in alto rispetto al destro. Inoltre gli assi orizzontali di spalle e bacino si inclinano in senso contrario avvicinandosi alla destra dell’atleta. In questo modo la posa diventa più dinamica ma trattenuta ed esprime più movimento potenziale delle statue precedenti su modello dei Kouroi.

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Scheda

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Bibliografia

  • Ranuccio Bianchi Bandinelli ed Enrico Paribeni, L’arte dell’antichità classica. Grecia, Torino, UTET Libreria, 1986, ISBN 88-7750-183-9
  • Antonietta Viacava. L’atleta di Fano, Roma, Edizioni L’Erma di Bretschneider, 1994. ISBN 88-7062-868-X.
  • George M. A. Hanfmann, Dizionario delle antichità classiche, Cinisello Balsamo, Paoline, 1995, p. 849
  • Paolo Moreno (a cura di), Lisippo : l’arte e la fortuna, Catalogo della mostra tenuta a Roma, Milano, Fabbri, 1995, ISBN 88-450-5738-0.
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  • Luigi Rocchetti, Le gioie sepolte. Scultura greca del periodo arcaico, Arbor Sapientiae, 01/01/2018, EAN:9788894820850

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 31 dicembre 2019.

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