Capriccio con il Ponte Rotto di Luca Carlevarijs

Capriccio con il Ponte Rotto è un dipinto di Luca Carlevarijs che raffigura il ponte Emilio di Roma abbattuto dalla piena del Tevere. Le vedute furono un genere molto amato dai ricchi committenti del Settecento.

Luca Carlevarijs, Capriccio con il Ponte Rotto, 1714 ca., olio su tela, 85,8 x 130,5 cm. Milano, Pinacoteca di Brera

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Indice

Descrizione di Capriccio con il Ponte Rotto di Luca Carlevarijs

Nella veduta intitolata Capriccio con il Ponte Rotto, Luca Carlevarijs rappresentò il Ponte Emilio crollato in seguito alla piena del fiume Tevere, a Roma, nel 1598. A sinistra è raffigurato il rudere del ponte ormai coperto di vegetazione. Alle sue spalle si notano poi gli edifici cittadini. In centro scorre il fiume calmo mentre a destra una strada lastricata conduce ad alcune architetture classiche abbandonate e popolate dalla vegetazione. In prossimità dell’angolo di sinistra i viaggiatori guadano il fiume con una chiatta e risalgono quindi sulla strada interrotta dal crollo.

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Analisi sintetica del Capriccio con il Ponte Rotto di Luca Carlevarijs

Capriccio con il Ponte Rotto di Luca Carlevarijs è stato acquisito dalla Pinacoteca di Brera grazie ad una donazione dopo il 2000. Luca Carlevarijs fu un vedutista nato in Friuli ma vissuto a Venezia. L’artista come molti altri che lavoravano per una ricca committenza fu autore di capricci, vedute ideali di luoghi reali, popolati da elementi classici e ruderi interpretati in modo decorativo.

L’esecuzione del dipinto è curata e le pennellate fuse a creare superfici levigate e ben definite. Il colore è tendenzialmente caldo, prevalgono infatti ocra e bruni sebbene i toni non siano saturi. Le vesti dei viaggiatori sono invece più brillanti e si individuano soprattutto rossi e azzurri. I ruderi in primo piano sono più definiti e saturi. Il ponte invece e la città in secondo piano sono sottoposti a prospettiva aerea e risultano più freddi e meno definiti, con colori sbiaditi. Il fiume e il cielo sono poi realizzati con grigi, azzurri. Infine il tono più brillante del dipinto è il rosa-arancio delle nubi che dona al paesaggio un’atmosfera calda e serena.

La prospettiva geometrica utilizzata per tutti gli edifici crea uno spazio ordinato e facilmente misurabile. La profondità è poi determinata dalla prospettiva di grandezza che agisce sui viaggiatori. Anche la prospettiva aerea che smarrisce il paesaggio sul fondo contribuisce a chiarire la spazialità della veduta.

Il formato panoramico del Capriccio con il Ponte Rotto permette di rappresentare una veduta ampia e dettagliata. In centro il fiume si appoggia alla verticale centrale mentre le due metà del capriccio si specchiano simmetricamente. Il profilo alto degli edifici crea infatti due linee oblique che si incrociano in corrispondenza del centro dell’opera. Una linea sinuosa parte dal basamento con il vaso e arriva alla riva opposta attraverso il guado.

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