Grande Rosso di Alberto Burri

La plastica entrò a far parte dei materiali d’artista con le sperimentazioni materiche di Alberto Burri. Grande Rosso è un’opera in plastica creata con l’utilizzo della fiamma ossidrica.

Alberto Burri, Grande Rosso, 1964, plastica e combustione. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

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Indice

Descrizione di Grande Rosso di Alberto Burri

Nel dopoguerra anche l’arte Europea si convertì al gesto e all’utilizzo della materia. Il segno venne sperimentato da Emilio Vedova che creò delle grandi composizioni ispirate dalle pennellate del Tintoretto. Anche il tedesco Hans Hartung utilizzò la gestualità nelle sue tele. Un gesto del tutto particolare fu sperimentato da Lucio Fontana che fondò a Milano nei primi anni del dopoguerra il movimento Spazialismo. Alberto Burri, invece, dal 1960 circa iniziò a sperimentare utilizzando la plastica. Il materiale, allora relativamente nuovo, veniva modificato da Burri nella sua forma fisica con l’utilizzo di una fiamma ossidrica. I teli di plastica utilizzati al posto di tele venivano scaldati e modificati dal calore della fiamma per creare superfici materiche da apprezzare nella loro qualità di materia modificata. Oltre a plastiche, come il Grande Rosso, Alberto Burri utilizzò anche altri materiali come tele di sacco sulle quali intervenne con tagli e rammendi.

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L’artista e la società. La storia dell’opera Grande Rosso di Alberto Burri

Alberto Burri nacque a Città di Castello in provincia di Perugia nel 1915 e raggiunse il successo internazionale negli anni Cinquanta. Infatti nel 1953 ottenne due mostre alla Allan Frumkin Gallery di Chicago e a New York. Grande Rosso risale al 1964, anno in cui l’artista vinse il premio Marzotto per la pittura all’età di 49 anni.

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Lo stile di Grande Rosso di Alberto Burri

La materia modificata nella sua forma e consistenza è al centro delle opere di Alberto Burri. Il telo di plastica, nel caso di Grande Rosso, viene teso e scaldato fino a modificarne la consistenza fisica. L’artista utilizzò, quindi, tale prodotto industriale come una materia, pittorica o scultorea e la fiamma ossidrica, invece, come strumento di lavoro. Il colore rosso è quello della materia vergine. In seguito all’intervento termico, la combustione provoca l’annerimento della plastica che diventa intervento creativo. La superficie bidimensionale viene, così, scavata e trasformata in alcune parti per creare una composizione adeguata al progetto dell’artista.

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