Le Statuette di corridori furono ritrovate negli scavi che rivelarono nel 1754 la Villa dei papiri nel territorio dell’antica Ercolano.
Statuette di corridori, Copie romane da originali del IV-III secolo a.C., bronzo, altezza 118. Napoli, Museo Archeologico Nazionale
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Indice
Descrizione delle Statuette di corridori
I due atleti nudi sono raffigurati nell’atto di affrontare una corsa oppure di lottare. Le due statue assumono una posa speculare e identica e sono somiglianti fisicamente e fisiognomicamente. Una loro gamba è posta in avanti con la pianta del piede che poggia interamente al suolo. L’altra invece è arretrata e il piede sollevato in posizione di spinta. Anche il torace è inclinato in avanti. Un braccio è sollevato leggermente in alto e piegato mentre l’altro è abbassato e la mano aperta. La testa dei Corridori è sollevata e guarda frontalmente ma è leggermente ruotata in direzione della spalla. I capelli sono corti e riuniti in ciocche che si scompongono sulla fronte dove formano due riccioli a forma di tenaglia.
Interpretazioni e simbologia delle Statuette di corridori
Queste statuette celebravano gli atleti vincitori di giochi panellenici. Non è chiara la rappresentazione di questi due atleti. Potrebbero essere colti nell’atto di compiere una corsa oppure di intraprendere una lotta. Nell’Ottocento inoltre erano identificati come discoboli.
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Le due statue sono conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La storia dell’opera Statuette di corridori
I due bronzi dei lottatori sono probabilmente copie di originali greci realizzati verso la fine del IV secolo o l’inizio del III secolo avanti Cristo.
Si tratta due statue gemelle che furono ritrovate nel complesso statuario della villa dei papiri. L’edificio era una residenza gentilizia costruita intorno all’area urbana dell’antica Ercolano. Gli archeologi trovarono le due statue nel 1754 nel peristilio rettangolare della villa.
La villa dei papiri deve il suo nome al ritrovamento di una biblioteca con oltre 1800 rotoli di papiri. I rotoli furono ritrovati all’interno della biblioteca custoditi in casse e avvolti in scorze di legno. Purtroppo molti di questi erano carbonizzati e scambiati durante il ritrovamento per semplici pezzi di carbone. I testi sono perlopiù in greco e pochissimi in latino.
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Lo stile delle Statuette di corridori
Secondo gli storici dell’arte le due copie romane presentano le caratteristiche stilistiche della statuaria di età augustea. Una delle due teste è leggermente più grande dell’altra e le due figure sono dissimili per piccoli dettagli.
La tecnica
La statue sono in bronzo e gli occhi sono realizzati in osso o avorio per rappresentare il globo oculare. Invece per le iridi e le pupille fu usata pietra grigia e nera. I materiali furono inseriti all’interno della superficie di bronzo.
La luce sulla scultura
La superficie del bronzo è di colore scuro e la luce ambientale viene in parte assorbita dal materiale. Quindi si formano ombre profonde che insieme ai punti di maggior riflesso della luce esaltano il modellato volumetrico dei corpi.
Rapporto con lo spazio
Le figure scolpite dei due corridori sono raffigurate mentre assumono una posizione molto dinamica. Anche la loro disposizione del corpo inoltre è particolarmente aperta verso lo spazio circostante. Infine l’inclinazione del busto e la spinta delle mani imprime alle statuette una apparente spinta in avanti.
Le statuette sono realizzate a tuttotondo e quindi l’osservatore è invitato ad osservare la scultura da diversi punti di vista. Infatti la visione frontale offre una lettura più emotiva delle figure poiché in primo piano emergono i volti dei due corridori. La loro espressione esprime infatti la tensione dell’azione sportiva. Lateralmente invece sono apprezzabili le sagome degli atleti e il gesto atletico che stanno compiendo.
La struttura
Le due statuette condividono la stessa struttura sebbene siano realizzate in modo speculare. Le statue trovano il sostegno principale nella gamba avanzata e nella pianta del piede che poggia interamente contro il basamento. Il sostegno secondario è rappresentato dal piede arretrato che poggia sulle punta e impedisce alla statuetta di crollare in avanti. La gamba portata in avanti inoltre è in posizione molto vicina al baricentro della statua e offre un sostegno stabile.
Visivamente le sculture cambiano la loro struttura rispetto alla prospettiva dalla quale l’osservatore le guarda. Frontalmente infatti il corpo è distribuito su una verticale che forma una leggera S. Infatti il busto è ruotato verso una direzione mentre il viso è orientato della direzione opposta. Il movimento della figura è quindi suggerito da questo scarto rispetto alla verticale centrale del corpo e dalla disposizione alternata in avanti di braccia e gambe.
La visione laterale invece è caratterizzata dalla sagoma inclinata dei corpi che unita agli arti flessi crea una struttura a triangoli sovrapposti. Il busto piegato in avanti forma la prima figura a triangolo con apice verso i glutei. Poi le braccia che convergono verso i gomiti e le gambe in direzione contraria verso le ginocchia. In questo caso la dinamicità è espressa dall’alternanza delle strutture triangolari che si alternano nello spazio.
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 17 dicembre 2020.
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