Sarcofago degli sposi

Il Sarcofago degli sposi è un modello di scultura funeraria diffuso nella civiltà etrusca che conteneva le ceneri dei coniugi defunti.

Sarcofago degli sposi, 520-510 a.C., terracotta policroma, altezza 179 cm. Parigi, Museo del Louvre

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Indice

Descrizione del Sarcofago degli sposi

I due coniugi sono semidistesi su un letto abitualmente usato per consumare i pasti. La moglie è distesa di fronte al marito che la abbraccia affettuosamente. I corpi sono ricoperti da tuniche e tessuti leggeri e poggiano su semplici cuscini.

Interpretazioni e simbologia

Già i greci avevano l’abitudine di pranzare distesi come anche altri popoli mediterranei come gli etruschi. Lo scultore scelse quindi questa posizione per ricordare il banchetto funebre del defunto. Infatti gli oggetti e le immagini che decoravano le tombe etrusche raccontano la vita del popolo nei momenti sociali. Quindi grazie alle raffigurazioni gli storici hanno potuto approfondire molti aspetti della vita quotidiana del mondo etrusco. Gli usi dei greci erano molto apprezzati dalla classe dirigente etrusca che rivendicava così il legame con i valori della cultura greca.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il Sarcofago degli sposi è esposto al Museo del Lovre di Parigi. Un altro sarcofago dalla stessa tipologia si trova al Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma e proviene dalla Necropoli di Cerveteri.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Sarcofago degli sposi di Villa Giulia
Sarcofago degli sposi di Villa Giulia

Il Sarcofago etrusco risale al 530 – 520 a.C.. Come la maggior parte delle opere che sono rimaste dell’epoca etrusca il sarcofago è un oggetto di arte funeraria. Questi oggetti come in altre civiltà servivano al defunto nella sua vita ultraterrena. Per questo gli storici hanno una visione parziale della cultura della cultura etrusca. Si conosce quindi soprattutto il loro rapporto con la morte.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

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Lo stile

Nella scultura funeraria etrusca si individuano alcune influenze dell’arte greca. Infatti i volti dei due defunti richiamano la statuaria arcaica. La rigida simmetria si accompagna così all’acconciatura con le trecce della moglie e alla barba geometrica e stilizzata del marito. Altri particolari ricordano i visi dei koùros e delle kòrai come la forma dei volti, il sorriso arcaico e gli occhi a mandorla. Nell’insieme le figure risultano molto semplificate. Infine anche la fruizione frontale e la posizione statica dei corpi ricordano le stesse figure. I vasi greci inoltre erano molto diffusi nel mondo etrusco. Proprio le raffigurazioni presenti sui vasi offrirono spunti agli artisti etruschi. Molte pitture vascolari raffiguravano infatti scene di banchetti e probabilmente alcune ispirarono proprio il Sarcofago degli sposi. All’interno della scultura erano contenute le ceneri di marito e moglie. La struttura deriva da quella dei vasi canopi che contenevano le ceneri dei defunti.

La tecnica

La scultura è realizzata in terracotta.

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Scheda

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Bibliografia

  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, L’ arte etrusca, Ghibli, 2013, EAN: 9788868010157

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 20 dicembre 2019.

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  • Il Sarcofago degli sposi

Consulta la pagina dedicata alla scultura Sarcofago degli sposi, sul sito del Museo del Louvre di Parigi.

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