San Francesco dona il mantello a un povero di Giotto

San Francesco dona il mantello a un povero di Giotto racconta l’episodio nel quale il Santo soccorre un nobile caduto in miseria.

Giotto, San Francesco dona il mantello a un povero, 1295-1299 circa, affresco, 270 x 230 cm. Assisi, Basilica superiore

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Indice

Descrizione dell’affresco San Francesco dona il mantello a un povero di Giotto

Un uomo a destra riceve il mantello dalle mani di San Francesco. Il Santo è dipinto a sinistra ed è accompagnato dal suo cavallo che intanto bruca l’erba sul prato. Sullo sfondo è dipinto un paesaggio spoglio e sulle montagne sono raffigurati dei centri abitati.

Interpretazioni e simbologia dell’affresco San Francesco dona il mantello a un povero di Giotto

Il mendicante soccorso da San Francesco in realtà è un nobile caduto in disgrazia e quindi povero. A sinistra, sul monte si possono vedere le mura di Assisi. Invece a destra l’edificio è un monastero nel quale dimorò San Benedetto.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il dipinto si trova nella Basilica Superiore ad Assisi e fa parte del ciclo delle storie del Santo.

L’artista e la società. La storia dell’opera San Francesco dona il mantello a un povero di Giotto

Giotto realizzò quest’opera nel suo periodo giovanile intorno al 1295 1299.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile dell’affresco San Francesco dona il mantello a un povero di Giotto

Gli storici di ogni tempo furono concordi nel considerare Giotto un grande artista. Infatti il maestro fu interprete di una cultura figurativa nuova che proponeva forme più realistiche e la riproduzione del vero. Fu Bernard Berenson, lo storico dell’arte del Rinascimento, che definì Giotto un anticipatore dell’arte rinascimentale. Nei suoi dipinti infatti si colgono visi espressivi e corpi in movimento. Inoltre lo spazio inizia ad essere organizzato con una prospettiva intuitiva ma credibile. Infine le forme diventano tridimensionali grazie all’uso del chiaroscuro.

Nell’affresco il cavallo si abbassa per brucare sul prato. Questo è un dettaglio che a prima vista sembra insignificante ma permettere di calare la scena nel reale del quotidiano.

La tecnica

L’affresco ha le dimensioni di 270 X 230 cm.

Il colore e l’illuminazione

Il dipinto presenta toni freddi e grigi nel paesaggio. Nel primo piano invece i personaggi sono evidenziati con colori caldi e vivi. Si notano infatti il rosso della sella e dell’abito del nobile e l’ocra-arancio del mantello.

Lo spazio

Il paesaggio è descritto con una prospettiva intuitiva come si può osservare nelle architetture di Assisi e del monastero. La profondità invece è comprensibile confrontando la dimensione dei personaggi in primo piano a quella degli edifici.

La composizione e l’inquadratura

La forma dell’affresco è pressoché quadrata. L’inquadratura è centrale infatti il centro delle diagonali coincide con il punto in cui si incontrano i pendii delle colline sopra l’aureola di San Francesco.

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Bibliografia

  • Elisabeth Crouzet Pavan, Inferni e paradisi. L’Italia di Dante e Giotto, 2007, Fazi Collana: Le terre, EAN: 9788881128334
  • Alessandro Tomei, Giotto. La pittura, 2016, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809991729

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 6 novembre 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Giotto intitolate:

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giotto, San Francesco dona il mantello a un povero, sul sito della Basilica superiore di Assisi.

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