La malattia di Antonio Ligabue

La malattia di Antonio Ligabue non fu solamente di natura fisica o mentale ma coincise con l’intera sua esistenza, drammatica e tormentata.

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di Marco Rabino

Autoritratto con sciarpa rossa di Antonio Ligabue
Autoritratto con sciarpa rossa di Antonio Ligabue

Il pittore Antonio Ligabue visse una vita travagliata e drammatica. L’artista inoltre nacque in un contesto familiare povero e presto perse la madre. La malattia di Antonio Ligabue fu quindi in realtà la sua condizione esistenziale che fin da giovane mise a dura prova la sua psiche.

Ligabue nacque a Zurigo il 18 dicembre 1899 da una donna italiana emigrata di 28 anni. La madre si chiamava Maria Elisabetta Costa ed era originaria di Cencenighe Agordino, un paesino in provincia di Belluno. Il piccolo prese così inizialmente il cognome della donna e fu registrato come Antonio Costa.

Come iniziò la malattia di Antonio Ligabue

Gatto con topo di Antonio Ligabue
Gatto con topo di Antonio Ligabue

Il piccolo Antonio all’età di nemmeno un anno, nel settembre ddl 1900, fu dato in affido non ufficiale ad una coppia di svizzeri tedeschi, Johannes Valentin Göbel ed Elise Hanselmann. Ecco che ebbe inizio la malattia esistenziale di Antonio Ligabue.

Il 18 gennaio 1901 la madre sposò Bonfiglio Laccabue, un italiano originario di Gualtieri, un paesino in provincia di Reggio Emilia. Il rapporto con quest’uomo per Ligabue sarà sempre tormentato. Infatti da adulto l’artista cambiò il cognome che aveva intanto ereditato da Bonfiglio da Laccabue in Ligabue.

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Leopardo di Antonio Ligabue
Leopardo di Antonio Ligabue

I due coniugi tedeschi però non avendo grandi possibilità economiche cambiarono spesso residenza. Questo fu sicuramente un altro fattore disorientante per il bambino. Antonio frequentò così la scuola con esiti disastrosi prima a San Gallo, poi a Tablat. Finì quindi in un Istituto a Marbach diretto da un sacerdote evangelico. Dopo soli due anni, nel maggio 1915 il direttore lo espulse dalla scuola per cattiva condotta. Il giovane Ligabue infatti manifestò comportamenti tali per cui fu inserito in classi differenziali. Questa esclusione fu forse motivo delle sue scelte furture.

I problemi fisici peggiorarono la malattia di Antonio Ligabue

Lotta di galli di Antonio Ligabue
Lotta di galli di Antonio Ligabue

Intanto Antonio cresceva fisicamente con una salute precaria e presto manifestò rachitismo e ipertiroidismo che gli procurò il gozzo. Tali malattie gli produssero così una crescita incompleta e un aspetto poco gradevole. Ai problemi fisici si aggiunsero poi anche quelli psichici.

La tragica morte della madre e dei fratellini

Tigre con serpente di Antonio Ligabue
Tigre con serpente di Antonio Ligabue

Nel 1913 una ulteriore tragedia si abbattè su Antonio all’età di quattordici anni. La madre e i tre fratellini morirono per intossicazione alimentare. Ligabue probabilmente traumatizzato diede la colpa al marito della madre accusandolo di omicidio.

Nel 1917, in seguito ad una grave crisi psicotica i medici ricoverarono Antonio presso l’ospedale psichiatrico di Pfäfers. Fu però nel 1919 che dopo aver aggredito la madre affidataria le autorità svizzere lo espulsero. L’artista riparò quindi in Italia a Gualtieri il 9 agosto, proprio nel paese natale dell’odiato patrigno. Iniziò così a condurre una vita errabonda riparandosi presso fienili o ricoveri di fortuna. Ligabue vagava per le campagne e quando incontrava qualcuno era solito chiedergli un bacio.

I ricoveri in manicomio

Aquila con volpe di Antonio Ligabue
Aquila con volpe di Antonio Ligabue

In Italia Antonio visse in ripari di fortuna con lavori da manuale precario. Fu ospitato saltuariamente da contadini della zona e nel 1937 in seguito a comportamenti autolesionistici finì nell’ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia. All’età di 38 anni Ligabue iniziò così il suo percorso di malattia che lo portò ad entrare ed uscire dalle strutture.

Entrò nuovamente in manicomio dal 23 marzo 1940 al 16 maggio 1941 e dal 13 febbraio 1945 al 6 dicembre 1948, la seconda volta per aver aggredito con una bottiglia un ufficiale tedesco.

I drammi continuarono a seguire la sua esistenza e nel 1961 incorse in un incidente stradale con la sua adorata motocicletta. Il 18 novembre 1962 Ligabue subì poi una emiparesi. Antonio così tornò diverse volte in ospedale. L’ultima volta riparò nel ricovero Carri di Gualtieri. In questo istituto morì infine il 27 maggio 1965.

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Bibliografia

  • Giuliano Serafini, Ligabue, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art Anno edizione: 2005; 2006, EAN: 9788809040908
  • Marzio Dall’Acqua, Antonio Ligabue, Castelvecchi, Collana: Le Navi, 2015, EAN: 9788869441318
  • S. Parmiggiani, Antonio Ligabue a Roma, Skira, Collana: Arte moderna. Cataloghi, 2016, EAN: 9788857233970
  • Francesca Villanti, Antonio Ligabue. L’uomo, il pittore, Skira, Collana: Arte moderna. Cataloghi, 2018, EAN: 9788857239828
  • Carlo Vulpio, Il genio infelice. Il romanzo della vita di Antonio Ligabue, Chiarelettere Collana: Narrazioni, 2019, EAN: 9788832961805
  • Renato Martinoni, Antonio Ligabue. Gli anni della formazione (1899-1919), Marsilio, Collana: Ricerche, 2019, EAN: 9788829702121
  • Giuseppe Caleffi, Antonio Ligabue e il mondo piccolo, Ed. Lui, 2019, EAN: 9788899339753

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 27 febbraio 2020.

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