I borghesi di Calais di Auguste Rodin

I borghesi di Calais è un monumento commissionato dal Municipio della città a Auguste Rodin per celebrare sei eroi della guerra dei cent’anni.

Auguste Rodin, I borghesi di Calais (Les Bourgeois de Calais), 1889, fusione in bronzo, 231 x 245 x 103 cm. Calais

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Indice

Descrizione de I borghesi di Calais di Auguste Rodin

Rodin rappresentò i sei cittadini nel momento in cui escono dalla città per consegnarsi all’esercito inglese. Ogni personaggio è caratterizzato con la postura e l’espressione del viso. I sei volontari sono vestiti con abiti poveri e sacrificali. Indossano infatti tuniche che li coprono fino ai piedi. Intorno al collo portano inoltre una corda a significare la loro intenzione di sacrificarsi per la città di Calais.

Interpretazioni e simbologia de I borghesi di Calais di Auguste Rodin

Auguste Rodin realizzò I borghesi di Calais per commemorare un episodio accaduto durante la guerra dei cent’anni del 1347. Sei cittadini francesi si sacrificarono offrendosi in ostaggio all’esercito inglese in cambio della liberazione di Calais. Eustache de Saint Pierre, Jacques et Pierre de Wissant, Jean de Fiennes, Andrieu d’Andres et Jean d’Aire si presentarono con il cappio stretto al collo, pronti al sacrificio offrendo le chiavi della città. Il re impressionato, decise per la loro liberazione.

I cittadini di Calais erano provati dal pesante assedio condotto dalle truppe di Edoardo III re d’Inghilterra. Giunti allo stremo decisero la resa proponendo il sacrificio dei sei volontari con a capo Eustache de Saint-Pierre. L’atmosfera del gruppo scultoreo è particolarmente spettacolare e i sei personaggi sembrano rappresentare veramente se stessi.

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I committenti e la storia espositiva

Il municipio di Calais commissionò l’opera a Rodin il 28 gennaio 1885. L’inaugurazione del monumento a I borghesi di Calais avvenne poi il 3 giugno 1895. Inizialmente l’amministrazione decise di collocare il monumento di fronte al parco Richelieu. Venne poi trasferito a place d’Armes e infine davanti al Municipio dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Esistono diversi modelli in gesso del monumento. Il primo del 1889 andò probabilmente distrutto in seguito alla fusione. Il secondo modello fu realizzato per la prima grande mostra personale dell’Artista durante l’Esposizione universale del 1900. Rodin per l’occasione finanziò il suo padiglione, Pavillon Rodin, a place de l’Alma. Ne esiste una copia conservata a Ca’ Pesaro a Venezia acquistata dal municipio veneziano. Si tratta del terzo esemplare realizzato in occasione della IX Mostra della Secessione di Vienna e della IV Biennale di Arti figurative di Venezia. Infatti la copia utilizzata per l’Esposizione Universale fu conservata fino al 1901 con le altre opere al Pavillon Rodin. L’artista spostò tutta l’esposizione a Meudon nello stesso anno.

La storia dell’opera

Rodin si aggiudicò la commissione in competizione con Jean-Charles Cazin e Alphonse Legros. Rodin ebbe la commissione grazie alla fama conquistata ricevendo la commissione della Porta dell’Inferno.

Il gruppo statuario I borghesi di Calais fu esposto per la prima volta presso la galleria Petit nel 1989 con opere di Claude Monet. Rodin propose due possibili modalità di presentazione delle sue statue. Con una base molto alta che sottolineasse l’eroismo e ponesse in trionfo i personaggi. Oppure a livello del terreno per avvicinare il gruppo alla cittadinanza e mettere in risalto le doti civiche. Esistono attualmente 12 esemplari del gruppo sparsi per il mondo. Rodin realizzò in vita solo i primi quattro.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del monumento I borghesi di Calais di Auguste Rodin

Rodin creò un monumento che non celebra il fatto storico ma approfondisce la psicologia dei sei cittadini. Attraverso i gesti e le espressioni lo scultore volle rendere l’angoscia dei personaggi nell’affrontare il sacrificio. Le statue sono scolpite con uno stile che ricorda il non finito. Il modellato dei corpi è però ben evidente come si nota nel cittadino che compie un gesto portando in alto il braccio destro. Nella fusione in bronzo ogni personaggio è composto da vari pezzi assemblati.

La luce sulla scultura

La luminosità ambientale rivela i personaggi della statua in modo differente rispetto al materiale, gesso o bronzo. La scultura in gesso, di colore bianco, crea profondi chiaroscuri che mettono in evidenza le vesti e le fisionomie dei sei cittadini. I bronzi, invece, presentano un contrasto meno forte e i riflessi prodotti dal metallo scuro esaltano i volumi e la plasticità.

Interazione con lo spazio

Il gruppo I borghesi di Calais possiede un basamento che innalza i protagonisti di poco rispetto al terreno. L’osservatore si trova quindi alla stessa altezza dei bronzi. In questo modo le statue non sono poste in uno spazio distaccato da quello dei cittadini. I sei eroi di Calais sono così isolati e raggruppati rispetto al contesto urbano ma partecipano comunque alla vita della città. Il punto di vista dal quale si apprezza la scultura è quello frontale. Comunque, generalmente, è privilegiata la vista dall’angolo sinistro per via della spettacolare posizione del personaggio in primo piano da quell’angolatura.

La struttura della statua

I personaggi sono collocati sul basamento a formare una disposizione ad U. Quattro cittadini si trovano allineati sul bordo lungo posteriore del basamento. Due, invece, sono posti di fronte, in corrispondenza degli angoli sinistro e destro.

I borghesi di Calais di Auguste Rodin del Musée Rodin di Parigi

Auguste Rodin, I borghesi di Calais, 1889, impasto gessoso, h. 219,5 x larghezza 266 x profondità 211,5 cm. Parigi, Musée Rodin

I borghesi di Calais di Auguste Rodin del Museo di Ca’ Pesaro di Venezia

Auguste Rodin, I borghesi di Calais (Les Bourgeois de Calais), 1889, gesso, 231 x 245 x 103 cm. Venezia, Ca’ Pesaro

I borghesi di Calais di Auguste Rodin del Museo del Kunstmuseum di Basilea

Auguste Rodin, I borghesi di Calais, bronzo, Basilea, Kunstmuseum

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