Celebri donne scultrici del passato

Celebri donne scultrici del passato è una pagina che raccoglie alcune delle molte protagoniste della grande scultura nel tempo.

Pagina aggiornata il: 15 luglio 2021. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.

Properzia de’ Rossi

Properzia de’ Rossi fu un’artista bolognese che nacque a Bologna nel 1490 circa e morì nella stessa città nel 1530. Si tratta della prima donna scultrice conosciuta dagli storici dell’arte. Properzia inoltre fu l’unica citata da Giorgio Vasari ne Le Vite, il testo fondante della storia dell’arte. Fu allieva di Marcantonio Raimondo uno dei più importanti incisori che divulgarono l’opera di Raffaello. Partecipò al cantiere scultoreo di San Petronio a Bologna dove scolpì un bassorilievo tra il 1525 e il 1526.

L’opera intitolata Giuseppe e la moglie di Putifarre rappresenta un episodio biblico legato alla figura di Giuseppe. In questo bassorilievo Properzia utilizzò forme classiche realizzando personaggi dalla muscolatura potente. La scultrice rappresentò una rara scena di desiderio femminile. La moglie di Putifarre infatti afferra con decisione il giovane dichiarando il suo desiderio. L’episodio è tratto dalla Genesi (39,6-20) e racconta dell’innamoramento della moglie del ricco egizio Putifarre nei confronti dello schiavo Giuseppe. Nella sua carriera Properzia realizzò molte piccole sculture che rivelano le sue abilità. Famosa è una quella microscopica nella quale sono rappresentati moltissimi volti scolpiti su un nocciolo di ciliegia.

Luisa Roldán

Luisa Roldán era figlia dell’artista sivigliano Pedro Roldán ed era nota come La Roldána. Nacque a Siviglia l’8 settembre 1652 e morì a Madrid il 10 gennaio 1706. Iniziò da bambina a lavorare nella bottega del padre e a soli 11 anni assume la direzione dell’atelier di famiglia. Un suo capolavoro è la morte di Maria Maddalena una statua potente e molto colorata. Tra le opere più conosciute vi sono poi le due statue di San Servando e San Germano. Don Cristóbal de Ontañon la introdusse presso la corte di Carlo II che la nominò “scultrice di Camera”. La Vergine addolorata è stata attribuita a lei solo nel 2010 in seguito al restauro.

Marie-Anne Color

Marie-Anne Color fu allieva e amante di Falconnet grande e potente scultura di Francia fu modella di Falconnet dall’età di 15 anni e posò per una celebre scultura amata da Diderot. Scolpì la testa della statua dello zar Pietro il grande all’età di 18 anni. Caterina II di Russia chiamò a se la scultrice che rimase 12 anni in Francia e tirasse molti aristocratici russi. Caterina II la fece entrare all’Accademia di San Pietroburgo. Realizzò un celebre ritratto di Diderot che faceva il paio con quello di Falconnet. Lo scultore però distrusse la sua 

Adélaïde Nathalie Marie Hedwige Philippine d’Affry, Marcello

Sposa un duca italiano e rimane vedova a 20 anni dopo 6 anni di matrimonio decide di diventare scultrice. Rappresenta spesso eroine. La Pizia è un’opera acquistata da Michel Garnier dell’opera di Parigi. È una figura femminile a seno scoperto con le gambe nude in un periodo in cui le donne non potevano scoprirsi. La Pizia fa scandalo anche per il suo aspetto scomposto dell’espressione violenta.

Hélène Bertaux

Hélène Bertaux espone una scultura di giovane nudo. Si ribella al sistema e chiede alla politica di concedere alle ragazze di copiare da modelli viventi. Nel 1889 esposizione universale. Espone una giovane Psiche nudo che sembra un nudo androgino. Riceve una medaglia d’oro la prima ad una esposizione universale. In seguito le donne entreranno all’Accademia.

Lucienne Heuvelmans

Lucienne Heuvelmans vincerà un concorso scultoreo al concorso del Prix de Rome. Ci fu una grande discussione sul fatto di inviarla a Roma perché sarebbe stata sola con altri artisti maschi.

Camille Claudelle

Camille Claudelle. A 12 anni la nota lo scultore Boucher. Va con la famiglia a Parigi e a 17 lavora in in atelier dove scolpisce coppie che danzano nudi e scandalizza il funzionario statale delle Belle Arti. Le sue sculture sono sempre in equilibrio precario e deve trovare soluzioni per far rimanere in piedi la sculture. Diventa la modella musa e amante di Auguste Rodin. Lo scultore la considera alla pari e le apre molte porte.

Camille però non accetta di essere associata continuamente al maestro. Dopo 10 anni di relazione quando capisce che Rodin non lascerà la precedente compagna lo lascia. Realizza così l’età matura che rappresenta il suo dolore. Col tempo le sue facoltà mentali si deteriorato e a 39 anni viene interrata per 30 anni. Sarà dimenticata fino alla seconda metà del xx secolo.

Jane Poupelet

Jane Poupelet donna elegante e raffinata ma anche stravagante. Alleva animali per poterli copiare e fuma come un uomo. Lotta per la libertà delle donne della sua generazione. Vuole liberarsi dallo stereotipo dell’allora dell’anziano maestro. Espone nudi femminili di donne realmente esistente non allegoriche come gli artisti maschi. I suoi nudi femminili sono corpi studiati. Le loro pose sono intime e personali ma anche comuni a tutte le persone. Dopo la guerra realizzerà calchi di parti del volto per i mutilati di guerra. Le statue realizzate dopo la guerra sono al limite dell’astrattismo e ad alcune manca la testa. Diventano strutture astratte.

Käthe Kollwitz

Nel primo dopoguerra Käthe Kollwitz è una scultrice espressionista che racconta le atrocità della prima guerra mondiale. Scolpì una celebre pietà che celebra anche uno dei suoi figli morti in guerra. Lavora per molti anni alle due statue dei genitori in lutto. Ricevette un grande riconoscimento dal governo.

Germaine Richier

Germaine Richier dopo il 1945 abbraccia uno stile ruvido e narra la seconda guerra mondiale. Il suo modello è un ibrido animale e umano e nel 1950 enne una retrospettiva a Parigi in vita. La sua scultura molto celebre è la mantide. Quasi un mostro inquietante. Si riferisce alla mantide religiosa che divora il maschio dopo l’accoppiamento. I suoi personaggi sono terrificanti un po’ animali e un po’ vegetali e rappresentano la brutalità della guerra.

Niki de Saint Phalle

Niki de Saint Phalle scolpì i corpi femminili chiamati Nana. Sono donne combattenti ed enormi con attributi femminili molto esagerate.

Louise Bourgeois

Louise Bourgeois si formò dell’atelier di restauro di tappezzerie della famiglia. I ragni madri sono enormi e figure legate alla costruzione e alla creatività. Le grandi sculture si intitolano Maman e propongono una figura materna che tesse la sua tela.

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