L’Autoritratto con pelliccia di Albrecht Dürer è la testimonianza di quanto l’artista fosse ormai consapevole della propria importanza sociale.
Albrecht Dürer, Autoritratto con pelliccia, 1500, olio su tavola, 67 X 49 cm. Monaco, Alte Pinakothek
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Indice
Descrizione dell’Autoritratto con pelliccia di Albrecht Durer
L’immagine di Albrecht Dürer è rigorosamente frontale al piano del dipinto. La sua mano destra è sollevata e appoggiata elegantemente contro il bordo di pelliccia dell’abito. I lineamenti di Dürer sono quelli di un uomo ancora giovane. Gli occhi sono chiari e le sopracciglia formano archi ben disegnati. Le labbra sono serrate e ancora fresche.
Il profilo inferiore del viso poi è coperto da una sottile barba bionda molto curata. I baffi scendono simmetricamente ai lati della bocca. Il viso non presenta segni di anzianità, tranne che per un accenno di gonfiore intorno agli occhi. Lo sguardo dell’artista è deciso ed esprime una grande sicurezza. Infatti Dürer sembra creare un contatto diretto con l’osservatore e ribadire la propria forte personalità.
Il viso è incorniciato da lunghi capelli ricci e chiari che formano ciocche luminose e consistenti. L’abito è elaborato e di pregio con il bordo decorato da una morbida pelliccia. Una piccola porzione di indumento bianco traspare dalla scollatura. Infine, lo sfondo scuro non presenta dettagli.
A destra si legge la data e il Monogramma dell’artista. A sinistra, invece compare la scritta: ALBERTUS DURERUS NORICUS | IPSUM ME PROPRIJS SIC EFFIN|GEBAM COLORIBUS AETATIS | ANNO XXVIII. (Io Albrecht Dürer di Norimberga, all’età di ventotto anni, con colori appropriati ho creato me stesso a mia immagine).
Interpretazioni e simbologia dell’Autoritratto con pelliccia di Albrecht Durer
Albrecht Dürer nel corso della sua carriera artistica produsse alcuni autoritratti. L’Autoritratto con pelliccia, del 1500, fu l’ultimo ad essere dipinto all’età di 28 anni.
La posizione frontale e l’inquadratura ricordano il modello iconografico del Salvator mundi come quello di Antonello da Messina. Dürer si paragona quindi a una icona religiosa e compie una scelta molto coraggiosa. L’artista infatti con la realizzazione di queste opere intendeva dare valore alla propria identità di artista-intellettuale.
Inoltre il prezioso abito decorato col colletto pelliccia esibisce la ricchezza ottenuta con la sua attività di artista. Infatti nel Cinquecento l’artista diventa un protagonista della vita culturale e del suo tempo. Nel Medioevo la distinzione tra pittore e artigiano non era così definita. Inoltre in alcuni casi il termine autor indicava il committente dei cantieri architettonici piuttosto che l’esecutore-architetto.
Nel Quattrocento poi grazie a Leon Battista Alberti vennero riconosciute come Arti maggiori l’Architettura, la Scultura e la Pittura. Alberti scrisse i trattati intitolati: De re aedificatoria, De statua, De pictura. Gli storici indicano infine in Michelangelo l’artista completo e svincolato dal committente. Anche Leonardo da Vinci si può considerare uno dei primi artisti consapevoli del loro status di intellettuali.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
L’Autoritratto con pelliccia dopo la morte di Albrecht Dürer trovò posto nel Municipio di Norimberga. Vi rimase fino al termine del Cinquecento. Infine il dipinto nel XVIII secolo lasciò la città finendo poi nelle collezioni reali di Baviera nel primi anni dell’Ottocento.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile dell’Autoritratto con pelliccia di Albrecht Durer
Il dipinto di Dürer è un Autoritratto, un genere di pittura che si diffuse dal secondo Rinascimento in seguito alla consapevolezza che gli artisti maturarono del proprio valore intellettuale.
La tecnica
Albrecht Dürer realizzò l’opera utilizzando la pittura ad olio. Tale tecnica fu messa a punto infatti in ambito fiammingo e sul finire del Quattrocento si diffuse anche sul territorio italico. Antonello da Messina e Giovanni Bellini furono due artisti che sperimentarono tra i primi l’olio come legante dei pigmenti. L’utilizzo dell’olio di lino come legante permise di ottenere una pellicola pittorica più elastica e quindi più resistente al passare del tempo.
Le immagini sono dipinte con l’utilizzo di velature colorate che permettono una grande definizione di dettagli e colori brillanti. Albrecht Dürer si formò giovanissimo nella bottega paterna come orafo. Iniziò così a disegnare e a incidere. La sua prima formazione quindi fu grafica e lo testimonia il suo primo autoritratto realizzato nel 1484 in punta d’argento all’età di tredici anni.
Il colore e l’illuminazione
Il dipinto presenta una dominanza di colori caldi e tonalità scure. Il pesante abito di Albrecht Dürer è di colore marrone molto saturo nelle parti illuminate. Il suo tono inoltre dona una tonalità molto calda a tutto il ritratto. La pelliccia, che caratterizza il dipinto, invece presenta toni più grigi. I capelli poi sono illuminati da riflessi dorati. Infine l’incarnato è intonato al resto della composizione cromatica.
Lo spazio
La mancanza di elementi nello sfondo non permette di ambientare l’opera in uno spazio interno o esterno. Piuttosto, vista la solennità del dipinto l’immagine di Dürer è avvolta da un’atmosfera mistica.
La composizione e l’inquadratura dell’Autoritratto con pelliccia
L’Autoritratto con pelliccia è un dipinto rettangolare con sviluppo verticale. L’inquadratura inoltre lascia un certo spazio di fondo intorno all’immagine dell’artista che viene così isolata dal contesto espositivo.
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Bibliografia
- Heinrich Wölfflin, Albrecht Dürer, 1987; 2 ottobre 2015, Salerno Collana: Profili, EAN: 9788885026964
- Costantino Porcu (a cura di), Dürer, Rizzoli, Milano 2004
- Giovanni M. Fara, Albrecht Dürer. Originali, copie e derivazioni, 2007, Olschki, Collana: Gabinetto dis. stampe Uffizi. Catal., EAN: 9788822256416
- Rodolfo Papa, Dürer, 8 febbraio 2017, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809991583
- Chiara Casarin (a cura di), Albrecht Dürer. La collezione Remondini, Marsilio, Cataloghi, 1° ed. 2019, 978-88-297-0213-8
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 9 dicembre 2019.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Albrecht Dürer intitolate:
- Autoritratto del Prado
- Autoritratto del 1493
- Ritratto del padre
- Adorazione dei Magi
- Il cavaliere, la morte e il diavolo
- Autoritratto con pelliccia
- Il Rinoceronte (Rhinocerus)
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Albrecht Dürer, Autoritratto con pelliccia, sul sito dell’Alte Pinakothek Museo di Monaco.
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