Amazzone ferita di Fidia

Amazzone ferita di Fidia è nota oggi grazie a copie realizzate in epoca romana e rappresenta una donna guerriera descritta nel mito greco.

Fidia, Amazzone ferita, Copia romana da originale in bronzo del 440 a.C. ca., marmo, altezza 190 cm. Roma, Musei Capitolini

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Indice

Descrizione dell’Amazzone ferita di Fidia

L’Amazzone rappresentata da Fidia è stante con il braccio destro sollevato oltre il capo e con la mano afferra l’estremità superiore di un arco. Il braccio sinistro invece è disteso lungo il fianco e stringe una faretra. Indossa poi un chitone corto stretto in vita da un kolpos e un paio di calzari. Il seno sinistro è scoperto. Il corpo inoltre poggia sulla gamba destra mentre la sinistra è leggermente sollevata e flessa.

Interpretazioni e simbologia

La statua rappresenta una donna guerriera come descritta nella mitologia classica. Secondo il mito a capo della comunità guerriera esclusivamente femminile vi era una regina.

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La copia di Fidia è custodita presso i Musei Capitolini di Roma.

L’opera originale risale al 440 a.C. circa. Fidia realizzò l’originale in marmo in occasione di una gara indetta dal Santuario di Efeso intorno al 435 a.C. A tale competizione parteciparono anche altri scultori tra i quali Policleto. Plinio il Vecchio (Naturalis Historia XXXIV, 53) nel suo testo indicò Policleto come il vincitore della gara con la sua Amazzone ferita di tipo Sosikles.

Al Museo Pio-Clementino di Roma, quindi presso i Musei Vaticani esiste un’altra copia detta Amazzone Mattei. Questa versione romana dell’originale bronzo di Fidia è considerata dagli storici la migliore che si conosca. Sulla base della scultura è presente una scritta che indica forse un suo trasferimento avvenuto tra il 1612 e il 1613: “Translata De Schola Medicorum“.

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Lo stile

Fidia fu uno sculture molto importante del periodo classico. Le sue opere decoravano il Partenone di Atene ed evidenziano una grande abilità tecnica nel rendere l’anatomia ed i panneggi.

La tecnica

La scultura è una copia romana in marmo dell’originale fuso in bronzo con la tecnica a cera persa.

La struttura

In origine la figura poggiava le mani sull’asta che arrivava fino a terra. La struttura della scultura è quindi condizionata da tale elemento. Gli archeologi nel 1955 ritrovarono una copia dell’Amazzone ferita di Fidia. Questa copia rivelava una ferita sanguinante sulla gamba destra. Da questo particolare gli studiosi ipotizzarono che l’asta fungesse da sostegno per la guerriera.

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Scheda

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Bibliografia

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  • George M. A. Hanfmann, Dizionario delle antichità classiche, Cinisello Balsamo, Paoline, 1995, p. 849
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  • Luigi Rocchetti, Le gioie sepolte. Scultura greca del periodo arcaico, Arbor Sapientiae, 01/01/2018, EAN:9788894820850

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 18 dicembre 2019.

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