Paolo III con i nipoti di Tiziano Vecellio

Nei primi dipinti di Tiziano si coglie la mano di Giorgione la cui influenza fu determinante. In Paolo III con i nipoti la poetica di Tiziano è compiuta e il dipinto è frutto di accordi cromatici che creano le forme.

Tiziano Vecellio, Paolo III e i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese, 1546, olio su tela, 210 x 176 cm. Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte

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Indice

Descrizione di Paolo III con i nipoti di Tiziano Vecellio

Il pontefice, al centro, è abbigliato con la veste rossa come anche il nipote di sinistra. Stesso rosso, leggermente più scuro, colora la grande tenda che cala dall’alto a destra. Sotto di essa, invece, il nipote rappresentato di profilo veste un abito nero. Il fondo è bruno e chiaro tendente alla stessa tonalità rossa che identifica l’intero ritratto.

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L’artista e la società. La storia dell’opera Paolo III con i nipoti di Tiziano Vecellio

Tiziano Vecellio fu allievo di Giorgione le cui influenze si ritrovano nelle opere giovanili. Tiziano, in seguito, sviluppò un suo linguaggio tonale da alcuni critici definito classicismo cromatico. Il colore e la luce nei dipinti di Tiziano derivano da una vita rivolta alla mondanità, alla volontà di rappresentare le passioni e il piacere dei sensi. Diversamente i fiorentini e i manieristi, eredi dei grandi maestri del quattro e cinquecento, si rifacevano ad una diversa concezione. Il disegno e il modellato erano strumenti per raggiungere la perfezione ideale, specchio di di una vita interiore di grande valore spirituale. Tiziano si può considerare un protagonista della pittura veneta del Cinquecento come lo fu Michelangelo in quella toscana e romana.

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Lo stile di Paolo III con i nipoti di Tiziano Vecellio

Il modellato e il disegno non sono una componente dell’arte di Tiziano, se non inizialmente come nel Ritratto d’uomo detto Ariosto. I suoi dipinti furono costruiti con l’utilizzo dei soli colori che attraverso contrasti di chiarezza e di modulazione dei toni costruiscono le figure e le forme dell’ambiente. Negli anni immediatamente precedenti a questo dipinto Tiziano, soprattutto nei ritratti, iniziò ad utilizzare delle pennellate rapide e più rade per esaltare la luce del dipinto. Questa tecnica lo portò a sacrificare i valori plastici del volume per esaltare il senso di luce proveniente dai contrasti di colore. Negli anni tardi della sua vita questa ricerca lo porterà al totale disfacimento della forma. I suoi ritratti si caratterizzano per un ambiente che descrive il carattere del personaggio come in Uomo dal guanto.

Paolo III con i nipoti è considerato un capolavoro di Tiziano per via alle tante modulazioni di rosso con quali è riuscito a costruire l’intera immagine.

Lo spazio

Non vi sono indicatori di spazio geometrico quali arredi o fughe prospettiche architettoniche. Lo spazio in profondità è limitato a pochi metri dalla figura del pontefice al muro di fondo. In primo piano è raffigurato Paolo III con accanto i suoi nipoti dietro la tenda e oltre il muro che chiude il ritratto.

La composizione e l’inquadratura

Paolo III con i nipoti di Tiziano Vecellio è un dipinto di formato rettangolare tendente al quadrato. L’inquadratura circoscrve le figure dei nipoti sulla destra e sulla sinistra e in basso quella di Paolo III. In primo piano si trova l’immagine del pontefice, poi, in secondo piano i due nipoti uno a destra e uno a sinistra e, infine, sul fondo una tenda che cade dall’alto verso destra e si apre su un muro di fondo. Il ritratto è centrale e l’incrocio delle diagonali del rettangolo coincide con la figura del pontefice.

Sull’asse di simmetria sono equilibrate le masse dei personaggi. Paolo III si trova al centro, sull’asse centrale, e sui lati i nipoti. Anche le masse cromatiche sono distribuite in modo uniforme nel dipinto e prevalgono quelle tendenti al rosso. La figura di Paolo III è inscritta in una struttura compositiva triangolare. La tenda crea, infine, un’ampia, curva contraria, dall’alto in basso e termina sul volto di profilo del nipote di destra.

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Bibliografia

  • Augusto Gentili, Tiziano, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017 EAN: 9788809994263

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 4 marzo 2020.

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