Polittico dell’Agnello Mistico o Polittico di Gand di Jan van Eyck

Il Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand di Jan van Eyck fu realizzato a due mani dall’artista e dal fratello Hubert.

Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand, tra il 1426 e il 1432, olio su tavola di quercia, 258 x 375 cm. Gand, Cattedrale di San Bavone (Sint-Baafskathedraal)

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Indice

Descrizione del Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand di Jan van Eyck

Il Polittico di Gand è composto da 12 scomparti visibili completamente in posizione di apertura. In posizione di chiusura i quattro pannelli centrali sono coperti dagli otto pannelli laterali, quattro a sinistra e quattro a destra. Gli scomparti poi sono distribuiti su due ordini.

L’Agnello mistico

Il grande pannello centrale del registro inferiore ritrae l’Agnello mistico posto sopra un grande altare costruito su una collinetta. Intorno ad esso si trovano poi due ali di angeli in adorazione. Una colomba vola in alto e irradia la scena con i raggi solari. In primo piano di fronte all’altare nasce una fonte. Quattro gruppi di fedeli adoranti sono infine riuniti lateralmente nei quattro angoli della scena ambientata in un ampio paesaggio disteso.

Gli adoratori nei pannelli laterali del Polittico dell’Agnello Mistico o Polittico di Gand di Jan van Eyck

Ai lati del pannello centrale con l’Adorazione sono collegati due pannelli a destra e due a sinistra. Al loro interno si trovano gruppi di adoratori inseriti nel paesaggio che continua con quello centrale. A partire da sinistra si trovano i Buoni Giudici. Poi il annello con i Cavalieri di Cristo. Quindi a destra il pannello con gli Eremiti e quello dei Pellegrini.

Lo scomparto centrale superiore

Il pannello centrale del registro superiore ritrae una figura maschile seduta su un trono. L’anziano ha una folta barba, indossa sul capo una tiara e regge uno scettro. Il trono poi è coronato da archi a tutto sesto.

Ai lati del pannello centrale sono ritratti la Vergine Maria e Giovanni Evangelista separati da cornici.

I pannelli laterali dell’ordine superiore del Polittico dell’Agnello Mistico o Polittico di Gand di Jan van Eyck

I pannelli laterali dell’ordine superiore presentano una centina nel bordo superiore a forma di arco. Al loro interno compaiono due fruppi di angeli cantori a sinistra. A destra invece sono ritratti angeli musicanti. Infine i due pannelli laterali esterni a forma di semilunette ritraggono Adamo ed Eva. I due progenitori sono nudi e posti all’interno di nicchie. Al di sopra di loro si trovano due scene dipinte con la tecnica grisaille, il Sacrificio di Caino e Abele e l’Uccisione di Abele.

I pannelli sovrapponibili

I pannelli sovrapponibili sono visibili a Polittico chiuso. Sul registro corrispondente all’Adorazione sono dipinte statue di santi in grisaille. Si tratta di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Ai lati di questi due pannelli centrali vi sono poi i due coniugi committenti Joos Vijdt e Lysbette Borluut.

Al centro, è visibile un dipinto con L’Annunciazione. La scena è ambientata in una stanza. L’ambiente inoltre è descritto con molta attenzione. Vi sono poi due semilunette centrali che raffigurano due sibille. Le lunette laterali invece mostrano i due profeti Zaccaria e Michea.

Polittico dell'Agnello Mistico o Polittico di Gand di Jan van Eyck - i pannelli sovrapponibili in posizione di chiusura
Polittico dell’Agnello Mistico o Polittico di Gand di Jan van Eyck – i pannelli sovrapponibili in posizione di chiusura

Interpretazioni e simbologia del Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand di Jan van Eyck

La Pala d’altare è conosciuta anche come Polittico dell’Agnello Mistico comunemente noto come Polittico di Gand. Questa definizione indica la sua collocazione cioè la Cattedrale di San Bavone (Sint-Baafskathedraal) a Gand in Belgio.

La Redenzione è con molta probabilità il tema iconografico rappresentato nelle parti centrali del Polittico di Gand. I pannelli esterni invece rappresentano un prologo terreno alle scene centrali. Infine i beati in Paradiso dipinti sempre internamente sono da considerarsi come la conclusione del tema.

Interpretazione dell’Agnello mistico

L’Agnello mistico rappresenta Cristo e il suo sacrificio. L’aspetto dell’Agnello è singolare tanto da ricordare un volto umano. Infatti soprattutto gli occhi richiamano dei tratti umani che risultano inquietanti. L’animale inoltre presenta sul costato una ferita che richiama quella inferta a Gesù sulla croce da parte di un soldato romano. Il sangue che ne fuoriesce poi si raccoglie all’interno di un calice. Questa immagine richiama il concetto di agnello sacrificale. Il calice che raccoglie il sangue viene rievocato durante la celebrazione della messa cristiana.

I simboli religiosi presenti nel Polittico dell’Agnello Mistico o Polittico di Gand di Jan van Eyck

La colomba rappresenta lo Spirito Santo che emana la Grazia divina sotto forma di raggi solari.

I simboli iconografici della Passione di Cristo compaiono nella scena tra le mani degli angeli. Si riconoscono infatti la croce, la corona di spine, la lancia, la colonna della flagellazione e la lunga canna in punta alla quale si trova la spugna intrisa di aceto. La lancia ricorda il momento in cui un soldato romano ferì il costato di Cristo per verificare la sua morte. I quatro pannelli che affiancano lateralmente l’Adorazione richiamano i quattro punti cardinali dai quali sono giunti i santi e i beati.

Gli adoratori

Gli adoratori disposti intorno all’altare sono divisi in quattro gruppi. I pagani si trovano a sinistra in basso insieme agli scrittori ebrei. I papi e gli uomini santi sono invece a destra. Nella fila superiore i martiri sono a sinistra e tra loro i religiosi sono in prima fila. Le martiri sono invece a destra. La scena dell’Adorazione è ambientata all’interno del giardino del Paradiso terrestre. Le torri e le guglie della Gerusalemme celeste compaiono infatti sullo sfondo.

I personaggi sacri del registro superiore

Il personaggio seduto sul trono nel pannello del registro superiore è di incerta identificazione. Gli studiosi infatti ipotizzano che possa trattarsi di Dio Padre, Cristo Re oppure la Trinità.

La Vergine e San Giovanni Evangelista sono rappresentati secondo la tradizione iconografica della deesis. La deesis o deisis è un tema che appartiene all’iconologia crististiano-bizantina. Fu molto diffuso in epoca altomedievale e romanica dell’Europa occidentale e nella religione ortodossa. Il termine deriva dal greco δέησις, (déesis) che si traduce in italiano come “supplica” o “intercessione”. Nel modello tradizionale la Vergine e San Giovanni si rivolgono a Cristo al centro in atto di supplica intercedendo per i peccatori. In alcuni casi al centro si trova Cristo benedicente, in altri Cristo crocifisso. In questo caso la Madonna addolorata si trova a destra e san Giovanni Evangelista a sinistra. Maria rappresenta la Chiesa e San Giovanni le Sacre scritture.

Adamo ed Eva, dipinti nei pannelli sovrapponibili rappresentano anche idealmente un momento di congiunzione tra divino ed umano. Infatti a causa del Peccato originale da loro compiuto è intervenuto i Redentore per lavare le colpe dell’umanità.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Josse Vijd è indicato dal testo scritto sulla cornice come il committente del Polittico di Gand. Sempre sulla cornice è riportata la data della commissione in cifre romane, il 6 maggio del 1432. Gli storici ipotizzano che la cappella di Josse Vijd non fosse la destinazione originaria. Piuttosto il committente acquistò il dipinto a metà esecuzione. Dopo l’acquisto Josse Vijd probabilmente impose alcune modifiche che si riscontrano nella struttura. Il noto storico dell’arte e iconologo Erwin Panofsky sottolineò tali difformità prodotte dai successivi adattamenti.

L’opera nel tempo subì diverse manipolazioni e fu spostata più volte. Il pannello nel quale sono raffigurati Adamo ed Eva fu spostato nella sagrestia nel 1781 perchè le loro figure erano considerate scandalose. Edward Solly noto collezionista inglese di opere rinascimentali, nel 1816 acquistò i pannelli laterali. Le tavole furono in seguito alienate al re di Prussia e collocate presso l’Altes Museum in occasione del suo allestimento nel 1830.

Il Polittico dell’Agnello Mistico durante la Prima Guerra Mondiale

Altri pannelli trovarono poi riparo in altra sede durante la Prima Guerra Mondiale. Infine in seguito al Trattato di Versailles che prevedeva il risarcimento della Germania per i danni prodotti dal confitto, gli scomparti tornarono presso la cattedrale di Gand in Belgio. Ignoti ladri nel 1934 trafugarono il pannello che raffigura i Giudici Integri che si trovava in basso a sinistra sul recto. Poiché la tavola non fu più ritrovata al suo posto si trova una ricostruzione.

Il Polittico di Gand durante la Seconda guerra mondiale

Le autorità del Belgio, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale decisero di inviare il Polittico al Vaticano. Durante il trasporto Germania e Italia firmarono l’accordo che prevedeva l’Asse Roma-Berlino. Il viaggio del Polittico verso l’Italia fu così interrotto e l’opera trovò riparo presso un museo a Pau una località sui Pirenei francesi. Hitler fece poi sequestrare il Polittico di Gand nel 1942 per destinarlo ad un nuovo museo a Linz. Nell’attesa che il progetto fosse realizzato i curatori decisero di nascondere l’opera in una miniera di sale nella cittadina austriaca di Altaussee.

Le indagini delle forze americane

Al termine dell’invasione della Germania da parte delle truppe alleate, gli operatori del Monuments, Fine Arts, and Archives organizzarono una spedizione e ritrovarono il polittico presso la cittadina austriaca di Altaussee. Un capitano dell’esercito americano fece visita al dentista locale della piccola città. Il dentista consigliò al militare di parlare con suo genero che si occupava d’arte e possedeva informazioni su un tesoro di opere sottratte dai nazisti.

Il genero del dentista infatti aveva aiutato le autorità naziste a nascondere molti dipinti, sculture, pale d’altare e molti altri tesori in una miniera di sale della cittadina.

Il ritrovamento del Polittico dell’Agnello Mistico

Hitler nell’imminenza della sconfitta del Terzo Reich diede l’ordine di minare la miniera per distruggere tutte le opere e impedire che fossero ritrovate dagli alleati. August Eigruber, capo regionale del partito nazista austriaco fece armare otto casse di esplosivi mimetizzate per evitare un sabotaggio.

Fortunatamente la gente del posto, che aveva lavorato in quelle miniere per generazioni, aiutata dal direttore della miniera rimosse le cariche. Nella miniera erano conservati 6577 tele, 230 disegni o acquerelli, 964 stampe e 137 oltre ad altri oggetti di valore. Tra le sculture era custodita anche la Madonna di Bruges di Michelangelo.

Il polittico di Gand era l’opera d’arte più importante nascosta nella miniera di sale di Altaussee. Hitler e i suoi alti funzionari erano molto interessati al polittico per via del suo significato simbolico. Infatti secondo i leader dell’ideologia nazista i pannelli del polittico nascondevano una mappa codificata in grado di permettere il ritrovamento delle sacre reliquie cristiane. Questi manufatti avrebbero permesso a Hitler di ottenere il potere assoluto. Infatti l’opera contiene tutti i simboli più importanti del cristianesimo. Accanto all’agnello mistico è dipinto proprio il Santo Graal che raccoglie il sangue dell’agnello trafitto.

La Pala tornò infine in Belgio. La consegna fu celebrata con una cerimonia allestita presso il Palazzo Reale di Bruxelles. Le autorità nazionali però in segno di riprovazione non invitarono la Francia poiché nel 1942 la Repubblica di Vichy non si oppose al sequestro del dipinto da parte di Hitler.

L’artista e la società. La storia del Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand di Jan van Eyck

Jan van Eyck e Hubert van Eyck sono gli autori del Polittico di Gand. Dei due artisti però vi sono scarse notizie biografiche. Gli storici sono certi che Jan van Eyck dipinse l’opera tra il 1426 e il 1432. Sulla cornice del Polittico di Gand sono presenti alcune iscrizioni. Gli storici così sono riusciti a trarre alcune informazioni sulla storia dell’opera. Nel testo è documentato il nome di Hubertus Eyck, l’artista che iniziò a dipingere il polittico. Jan van Eyck terminò quindi il dipinto. La scritta inoltre indica Hurbertus Eyck come un importante artista seguito come fama da Jan.

Hubertus Eyck

Gli storici non possiedono notizie sulla vita di Hubertus Eyck ma solo notizie leggendarie. La tomba dell’artista di trova all’interno dell’Abbazia di Gand al di sotto di una lastra incisa. La sua morte avvenne forse nel 1426. La mancanza di altre opere di Hubertus non permette un confronto tra il Polittico di Gand e altri dipinti dell’artista. Quindi non è possibile separare le parti dipinte dai due artisti. Forse Hubertus progettò e dipinse il pannello con L’Adorazione e i tre pannelli fissati sopra di essa. Jan van Eyck è invece un artista del quale si conoscono più dettagli della vita e opere. Secondo i confronti degli storici potrebbe aver dipinto tutti gli altri pannelli.

Anche l’artista rinascimentale tedesco Albrecht Dürer ammirò il Polittico durante il suo viaggio nelle Fiandre.

I restauri del Polittico dell’Agnello Mistico

L’artista olandese Jan van Scorel e il fiammingo Lanceloot Blondeel restaurarono il muso dell’Agnello nel 1550.

I restauratori intervennero sul Polittico di Gand all’inizio degli anni Cinquanta del Novecento. Il dipinto subì così un restauro su tutte le tavole che lo compongono. I tecnici negli anni Ottanta del Novecento suggerirono poi di custodirlo all’interno di una teca climatizzata e blindata. Il polittico così protetto dagli agenti ambientali rimase quindi esposto e sicuro. Fino ad allora infatti il sagrestano della cattedrale apriva e chiudeva la pala per fare ammirare ai visitatori le diverse parti.

Nel 2010-2011 una diversa commissione di tecnici analizzò il dipinto e suggerì un nuovo intervento di restauro. Infatti fu considerato necessario stabilizzare la superficie dipinta rimuovendo le vernici invecchiate. Fortunatamente i tecnici trovarono la Pala in buone condizioni e decisero di individuare così una sistemazione ancora migliore. I restauratori del Museo di Belle arti di Gand operarono su un pannello alla volta. La progressione dei lavori è visibile sul sito closertovaneyck.kikirpa.be.

I pannelli laterali sono tornati nel 2016 presso la Cattedrale di San Bavone mentre le tavole centrali risultano al loro posto agli inizi del 2020. In occasione del termine dei restauri, il primo febbraio 2020, il Museo di Belle Arti di Gand ha organizzato la mostra intitolata “Van Eyck – An Optical Revolution“. L’evento straordinario è stata la mostra monografica più importante mai realizzata su Jan van Eyck.

Il restauro dell’Agnello del Polittico di Gand iniziato nel 2017 è terminato nel 2020 e ha riportato all’origine l’aspetto dell’Agnello sacrificale.

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Lo stile del Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand di Jan van Eyck

Le 12 tavole del Polittico di Gand non presentano tutte un medesimo stile. Questa evidenza conferma così che furono due artisti a dipingere la Pala d’altare. Quindi le diverse tavole si prestano ad essere analizzate e descritte separatamente. Gli storici in questo modo valorizzano le caratteristiche di ogni pannello sottolineando le diversità.

Il pannello con l’Adorazione dell’Agnello Mistico presenta una impostazione più rigida e per questo gli storici lo attribuiscono a Hubert. Infatti i gruppi degli adoratori sovrapposti tra loro sono dipinti su un unico piano privo di profondità. La loro scansione spaziale è indicata solamente dalla prospettiva di sovrapposizione e dalla prospettiva di disposizione verso l’alto del dipinto. Invece negli altri pannelli le figure si articolano secondo una prospettiva più naturalistica.

Le figure dei pannelli sovrapponibili di Cristo o Dio, della Vergine e di San Giovanni sono attribuite a Hubertus. Infatti mostrano una modellazione rigida, panneggi abbondanti e spazio appiattito. Alcuni considerano invece Jan van Eyck l’autore della stesura cromatica.

La pittura analitica di Jan Van Eyck

Nelle scene di Adamo e del Coro angelico sono presenti i tratti distintivi della pittura di Jan Van Eyck. Il naturalismo analitico è presente nei dettagli delle figure riprodotti con grande cura. I colori poi sono molto brillanti e luminosi. Il paesaggio analogamente al primo piano è dipinto con attenzione e messa a fuoco. Infine la scena e le figure sono interpretati con lirismo e partecipazione emotiva.

Lo stile che caratterizza questi pannelli come la maggior parte della pittura fiamminga è l’attenta definizione di ogni figura, vicina e lontana. Infatti gli artisti non misero a fuoco solo alcuni personaggi o parti dell’opera ma ogni dettaglio. In questo modo le scene dei pannelli assumono una immobilità cristallizzata sottolineata anche dalla luce fredda. Si può quindi definire il metodo di esecuzione dei Van Eyck una pittura analitica.

A rendere più chiaro e articolato il set luministico è la presenza di più fonti luminose che moltiplicano le ombre e movimentano le superfici. Infatti nelle scene si possono osservare riflessi su gioielli, tessuti e materiali metallici. Le zone di colore brillante poi sono messe in risalto dalle ombre.

La tecnica

Il Polittico di Gand è una grande tavola in legno di quercia dipinta con colori ad olio di 258 x 375 cm di dimensioni.

Gli effetti creati dall’illuminazione diffusa nelle scene furono possibili grazie all’utilizzo di sottili velature di colore ad olio. Grazie a questa tecnica le figure appaiono così brillanti e dettagliate proprio grazie alla finissima esecuzione. Inoltre la possibilità di diluire il colore nelle velature sottili permise di dettagliare le superfici per descrivere i materiali. Secondo la tradizione Jan Van Eyck perfezionò la tecnica del colore ad olio che sarà utilizzata poi dagli artisti fiamminghi e quindi diffusa in Europa.

Il colore e l’illuminazione

I colori dei vari pannelli sono brillanti e tendenzialmente caldi. Nel registro inferiore predomina il verde del paesaggio. Nel registro superiore invece prendono maggiore evidenza i colori delle vesti, rosse e verdi. La Vergine e un angelo musicante invece indossano abiti molto scuri. In alcuni scomparti inoltre le figure in grisaille sono colorati in ocra-grigio.

Lo spazio

L’artista ottenne una certa unità compositiva dello spazio grazie all’uso di linee convergenti. Anche la distribuzione uniforme della luce permette di percepire unità d’insieme. Gli storici non hanno avanzato una spiegazione per il fatto che i pannelli interni presentino scale di rappresentazione diverse. Questo inoltre si nota particolarmente tra il registro inferiore e il registro superiore. Infatti in quest’ultimo le figure appaiono solenni e maestose. Nei pannelli in basso invece il paesaggio è popolato da piccoli gruppi di personaggi in azione. La stanza che accoglie l’Annunciazione dipinta sulle ante sovrapponibili è fuori scala rispetto alle figure dipinte. Questo particolare quindi riduce il realismo del dipinto.

La linea dell’orizzonte, nelle scene d’esterno, è posta in alto, verso il bordo superiore del dipinto. Illusoriamente, quindi, l’osservatore si trova proiettato nello spazio del dipinto molto in basso. Infatti il paesaggio si alza e lo avvolge includendo il fedele nelle scene raffigurate.

I maestri fiamminghi crearono un intenso effetto di illusione spaziale proiettando le ombre dei montanti della cornice dell’Annunciazione sul pavimento raffigurato. Queste ombre sono infatti coerenti con la luce che entra fisicamente dalle finestra della cappella che ospita il dipinto.

La composizione e l’inquadratura

Il Polittico di Gand è composto da tavole in legno di quercia unite a formare 12 pannelli disposti su due livelli sovrapposti. I pannelli centrali sono 4 mentre lateralmente si trovano 4 pannelli a sinistra e 4 a destra. Si tratta di una grande struttura che unisce le diverse tavole e può essere chiusa sovrapponendo i pannelli laterali a quelli centrali. Gli otto pannelli laterali sono poi dipinti anche posteriormente. Quindi quando la pala è chiusa è possibile comunque ammirare le immagini dipinte sul retro.

La struttura compositiva dell’intera struttura è simmetrica rispetto all’asse centrale. Nell’ordine inferiore, al centro, è collocato il pannello con l’Agnello Mistico di forma rettangolare sviluppata in orizzontale. Ai lati sono ancorati due pannelli a sinistra e due a destra di forma rettangolare e sviluppati in verticale. Nel livello superiore, centralmente, è presente lo scomparto con Dio Padre benedicente e gli altri due con La Vergine e San Giovanni Evangelista sempre rettangolari e a sviluppo verticale. A sinistra e a destra i due pannelli con gli angeli sono centinati nel bordo superiore. I due scomparti alle estremità invece presentano uno sviluppo fortemente verticale e il bordo superiore è formato da un mezzo arco.

Confronti. Fiamminghi e Toscani

Lo storico dell’arte italiano Renato Barilli in un articolo pubblicato su Artribune il 1 ottobre del 2020 fa un confronto tra artisti fiamminghi contemporanei a Jan van Eyck e artisti fiorentini. Lo storico si riferisce ad una vecchia questione della storiografia e prende in considerazione artisti che vanno da Beato Angelico e Paolo Uccello, fino a Masaccio. La tradizione storiografica ipotizza contatti diretti tra Fiamminghi e Toscani e quindi reciproche influenze. Barilli pur non contestando del tutto tale ipotesi, cara ai filologi dell’arte, propone di considerare anche il contesto economico-sociale. Lo storico richiama le tesi di Lucien Goldmann e propone di considerare quanto l’arte fu condizionata dalla tecnologia dell’epoca.

Determinante fu la diffusione del commercio nelle due località geografiche. Questo comportò lo sviluppo di strumenti di calcolo che possono aver favorito gli studi prospettici. Il rigore matematico mutuato da queste pratiche sta forse alla base delle teorie di Leon Battista Alberti. Il matematico infatti creò una “camera ottica” con la quale riprodurre la fuga prospettica.

Secondo Renato Barilli anche i brani prospettici che compaiono negli sportelli del Polittico di Gand derivano da tale intuizione del maestro Jan Van Eyck. Elementi del paesaggio e volti sono quindi frutto di un “precisionismo” che contrasta con l’impianto gotico e medievale del Polittico. Infatti le figure sono assiepate e schiacciate in file sovrapposte e non occupano uno spazio tridimensionale.

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Bibliografia

  • Jean-Philippe Postel, Il mistero Arnolfini. Indagine su un dipinto di Van Eyck, Skira, Collana: StorieSkira, 2017, EAN: 9788857234410
  • Carlenrica Spantigati, Van Eyck, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2020, EAN: 9788809983861

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 7 dicembre 2021.

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