Lo Storpio di José de Ribera

José De Ribera si ispirò al naturalismo di Caravaggio per dipingere ritratti di persone qualunque. Lo Storpio è un ritratto molto partecipato di un giovane mendicante di umili origini.

José de Ribera, Lo Storpio, 1642, olio su tela, 164 x 92 cm. Parigi, Musée du Louvre

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Indice

Descrizione de Lo Storpio di José de Ribera

Lo sciancato è un dipinto considerato un capolavoro dell’artista José de Ribera. La critica indica questo dipinto come una interpretazione matura e originale del naturalismo ispirato alle opere di Caravaggio. Giunto in Italia ventenne, José de Ribera dopo una prima tappa a Roma si stabilì a Napoli, dal 1616. Il suo naturalismo, in questo caso, si riconduce a Caravaggio rispetto alla scelta di rappresentare personaggi del popolo. In particolare ne Lo sciancato viene rappresentato un ragazzo mendicante e affetto da deformità fisica. Il ragazzo è in piedi al centro del dipinto. Intorno a lui un paesaggio naturale.

I suoi piedi poggiano sulla terra nuda, mentre, in basso, l’orizzonte si sviluppa con colline e montagne lontane. A sinistra, una piccola porzione di fogliame suggerisce la presenza di alberature. Il ragazzino ha, evidentemente, la parte destra del corpo offesa. Infatti il suo piede poggia a terra in modo anomalo ed è evidente la sua deformità. Anche il suo braccio destro ha una ridotta mobilità e la mano è parzialmente contratta e priva di tensione.

Nonostante questo il ragazzino sorride. Le sue labbra sembrano, piuttosto, contrarsi lasciando scoperta una dentatura poco fortunata. Gli occhi, invece sono vispi e attenti, buoni e sinceri. Con la mano sinistra tiene il bastone appoggiato alla spalla e mostra un foglio sul quale compare una scritta in latino “Da mii elemosinanan propter amorem dei”. L’abbigliamento de Lo Storpio è povero  ma non lacero. Sullo sfondo un cielo azzurro, occupato da grandi nuvole bianche, fa da sfondo al ritratto dell’adolescente.

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José de Ribera fu ispirato dalla pittura di Caravaggio, a Roma, poco più che ventenne. Il naturalismo di Caravaggio, si rivela nell’empatia dell’artista con il soggetto dipinto. De Ribera fu molto abile a dipingere la sofferenza umana. Molto partecipi, infatti, sono i dipinti con scene di martirio. Con una pennellata non troppo attenta ai dettagli ma più verso una resa ambientale Ribera costruisce il paesaggio. Anche il corpo e l’abbigliamento del ragazzo sono modellati in modo adeguato per contribuire alla resa naturalistica, ma non troppo dettagliati. Il volto è dipinto con grande partecipazione e introspezione psicologica. La resa monumentale, infine, di un personaggio popolano semplice e offeso nella sua integrità fisica è una chiara ispirazione alla poetica di Caravaggio.

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Il colore e l’illuminazione

Il colore del dipinto è particolarmente chiaro e attento a riprodurre la luce naturale della scena. Il primo piano è colorato con colori e toni caldi tendenti al marrone e al verde-ocra. Il fondo invece, rappresentato dal cielo nuvoloso e dalle montagne lontane, è dipinto di azzurro chiaro e crea un duplice contrasto col primo piano. La figura del ragazzo si staglia contro il fondo chiaro del cielo. Contribuisce, inoltre, a far risaltare il primo piano un contrasto di complementari. Infatti l’azzurro risulta complementare ai toni bruni dell’abbigliamento del ragazzo

Lo spazio

Lo Storpio è rappresentato in piedi, su di un piccolo spazio di terra circondato da vegetazione. Si trova in alto poiché si vedono chiaramente, in basso, i profili di due linee di montagne. Non vi sono indicatori geometrici e la profondità è, quindi, suggerita attraverso il confronto di grandezza tra la figura dell’adolescente e le montagne lontane. Contribuisce anche il minimo accenno di fronde che si trova a sinistra. La sovrapposizione dei piani aiuta a creare una scansione spaziale delle quinte in profondità.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto è verticale e sviluppato in altezza con un’inquadratura adeguata a incorniciare l’intera figura dell’adolescente. Infatti, il protagonista è dipinto con uno spazio intorno sufficiente a dare risalto alla sua figura. L’inquadratura crea una certa monumentalità del personaggio, infatti, pur essendo basso, il ragazzo viene esaltato dal punto di vista dell’osservatore. Le montagne e l’orizzonte sono lontani, a livello delle caviglie dell’adolescente e la maggior parte della sua figura si staglia contro il cielo.

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