La città che sale di Umberto Boccioni

La città che sale di Umberto Boccioni rappresenta l’esaltazione della tecnologia, del nuovo e il dinamismo della moderna metropoli.

Umberto Boccioni, La città che sale, 1910, olio su tela, 199,5 x 301 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMa)

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Indice

Descrizione de La città che sale di Umberto Boccioni

In primo piano è rappresentato un cavallo, per quasi tutta la metà destra del dipinto. L’animale trascina un peso legato a delle briglie. Alcuni operai davanti a lui, di fianco e dietro assecondano e incitano il movimento in avanti. Di fronte a questo cavallo si trovano altri due cavalli uno bianco e uno rosso. Un operaio, a sinistra, frena, invece, il cavallo bianco che si trova opposto a quella in primo piano. Sullo sfondo ferve l’attività degli operai e si intravedono altri cavalli che portano avanti i carichi. L’edificio, ancora in fase di costruzione è circondato dalle impalcature e svetta su tutte le figure.

Interpretazioni e simbologia de La città che sale di Umberto Boccioni

La città che sale è un dipinto che si ispira alla costruzione di una centrale elettrica nella periferia di Milano

Il progresso industriale, tanto amato dai pittori futuristi è qui rappresentato dalla costruzione della centrale elettrica. Umberto Boccioni con La città che sale celebra la crescita industriale della periferia milanese. I tram che passano velocemente, le case in costruzione e, sul fondo, le ciminiere delle fabbriche che producono. In primo piano nulla è fermo.

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Lo stile de La città che sale di Umberto Boccioni

Per raffigurare lo spostamento e la rapidità del movimento i pittori futuristi ricorsero alla fusione fra soggetto e ambiente. Occorreva creare una visione simultanea delle figure e delle loro rappresentazioni nella parabola di movimento nello spazio circostante. Balla dipinge figure con arti in movimento. Umberto Boccioni nel suo dipinto La città che sale crea una fusione della figura con lo sfondo attraverso un turbinio di colori e scie cromatiche.

Il colore e l’illuminazione

Il cavallo di grandi dimensioni, in primo piano, è costruito con pennellate di tonalità rossa e arancio accostate e orientate secondo la forma dell’animale. La sua criniera sembra una parabola fiammeggiante rivolta verso sinistra. Il giogo dell’animale è, invece, di colore blu elettrico. Gli operai in primo piano, quello centrale e quello di destra, indossano dei giubbotti giallo-arancio e dei pantaloni blu. A sinistra predominano colori più chiari. Il cavallo è bianco con sfumature blu e azzurre, tendenti al viola.

L’operaio che lo trattiene è a torso nudo, di colore rosa scuro. Nel primo piano, sulla strada le ombre sono colorate di blu e azzurro mentre le zone di sole bianco e giallo. Sul fondo si ripetono gli stessi colori blu per i gioghi degli animali e rosso acceso, con punte di arancio, e giallo per i cavalli. Anche le costruzioni a destra e a sinistra sono tendenti all’arancio lumeggiato di giallo. Il cielo è bianco con sprazzi di azzurro e sbuffi di fumo blu violetto che escono dalle ciminiere che punteggiano il cielo.

Lo spazio

Lo spazio è rappresentato, dal primo piano allo sfondo, dalla sovrapposizione e dalla grandezza, che diminuisce, delle figure rappresentate. Solo la fabbrica in alto a destra suggerisce uno spazio tridimensionale attraverso una leggera prospettiva geometrica. La profondità è rappresentata solamente dalle prospettive di grandezza e di sovrapposizione. Non è presente la prospettiva aerea, i colori rimangono vivi e brillanti anche sul fondo.

La superficie del dipinto risulta, quindi, ad una prima osservazione, una confusa amalgama di colori e tratteggi cromatici. Le figure sembrano amassi di colori che si aggregano spontaneamente all’interno di un universo confuso e vorticoso disegni colorati. Solo la massa del grande cavallo rosso con il gioco blu, in primo piano, àncora lo sguardo. Dopo un’attenta osservazione, si comprendono gli indicatori per decifrare le figure e le scene. Non vi sono ombre e luci tradizionalmente chiaroscurale. Le figure quindi, non creano un senso di profondità attraverso la prospettiva aerea che crea la resa atmosferica del dipinto. Le figure del fondo si ribaltano in primo piano, creando, una superficie quasi astratta e bidimensionale.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto ha uno sviluppo orizzontale. Gran parte del piano compositivo è occupato dal grande cavallo rosso la cui coda lambisce il bordo destro del dipinto. Attraverso una direttrice obliqua, che parte dall’angolo destro in basso, dall’uomo che sta spingendo il movimento, sale verso l’angolo sinistro in alto. Questa linea si sposta dal cavallo rosso a quello bianco fino ad arrivare in alto. Tutto l’asse centrale è, quindi, obliquo, sottolineato anche dalle briglie blu dell’animale che vengono trascinate dagli operai in giallo. L’intera opera si può leggere come una composizione di linee in movimento e assi  visivi più o meno potenti.

Il movimento viene portato avanti, in alto, verso sinistra, dalla marcia dell’animale, dallo sforzo degli operai dall’inclinazione dell’uomo in rosso che trattiene il cavallo bianco. Sullo sfondo le linee di movimento sono opposte. I cavalli procedono verso destra così come anche la prospettiva della centrale elettrica in costruzione. Si forma quindi, uno zig zag di movimento in profondità che parte dall’angolo destro in basso arriva il cavallo bianco. Viene quindi trasmesso al cavallo rosso imbizzarrito. Da qui si sposta verso destra, verso il cavallo rosso che si muove davanti alla centrale elettrica. Si trasmette, quindi, a questo edificio e proseguire in profondità verso le case dipinte all’orizzonte, verso sinistra.

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Bibliografia

  • Gabriella Di Milia, Boccioni, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017 EAN: 9788809992078

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 7 luglio 2022.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Umberto Boccioni, La città che sale sul sito del Museum of Modern Art Moma di New York.

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